martedì 11 ottobre 2011

NON deciderete più senza di NOI



Il 15 ottobre ci sarà a Roma una grande manifestazione contro il debito che strozza l’Europa e il mondo intero. La parola d’ordine è “non paghiamo il debito”. Io ci sarò, spero che siate in tanti. Sarà una manifestazione europea. Ci faremo compagnia in tutti il continente. La mia proposta di parola d’ordine – che spero sia condivisa da tanti – è: “Non deciderete contro di noi”. Perché il 15 ottobre è una dichiarazione d’intenti per il futuro. Cominciamo e non smetteremo fino a che non avremo ottenuto quello che chiediamo. Se saremo in tanti e saremo decisi, potremo vincere. Vogliamo sapere chi sono i nostri creditori. Vogliamo sapere come e perché questo debito è stato creato. Vogliamo dire che, se siamo indebitati, è perché ci hanno truffato e continuano a dirci, ogni giorno, che dobbiamo continuare a indebitarci. Vogliamo dire alla Banca Centrale Europea che il nostro obiettivo è nazionalizzarla, in modo che non ci costringa a seguire le sue regole. La lettera (segreta) che Draghi e Trichet hanno scritto al governo è una vera e propria aggressione: alla nostra sovranità e alla nostra vita. La rimandiamo al mittente. Deve essere chiaro che non accetteremo che altri denari siano regalati alle banche che sono già fallite. Se il mercato vale, allora devono fallire. Se non le lasciate fallire è perché il mercato non vale. Se il mercato non vale, non potete chiederci di pagare il debito. La posta in gioco è il patto sociale con il quale l’Europa è stata creata. Noi non abbiamo altra via che difenderci da una aggressione: l’aggressione di un gruppo di banchieri irresponsabili che sono i veri padroni del pianeta (e dell’Europa). Noi difenderemo il nostro territorio.



martedì 4 ottobre 2011

JONAH LOMU

Per le strade di Auckland è ancora parecchio diffusa una maglietta con una singolare scritta: “Il rugby è un gioco di squadra e si gioca in 15: gli altri 14 passino la palla a Lomu”. Ma i tempi in cui il campione che ha cambiato per sempre il rugby moderno faceva tutto da solo sembrano lontani anni luce.
Jonah Lomu potrebbe avere bisogno di un secondo trapianto di rene. Il 36enne ex stella degli All Blacks è stato ricoverato venerdì scorso al reparto di nefrologia di Auckland City dopo essere stato colta da un malore. "Non mi sentivo bene e non toccavo cibo da dieci giorni, stavo morendo di fame - ha raccontato Lomu al settimanale neozelandese 'Woman's Weekly' - Pensavo si trattasse di un avvelenamento da cibo o di un colpo do freddo, non riuscivo nemmeno a mettere un dito sul rene. Poi, venerdì, mentre stavo per uscire per una funzione sono caduto".
Nadene, la compagna dell’ex stella degli All Blacks, ha aggiunto che la coppia attende il responso degli ultimi esami per sapere se sarà necessario un nuovo intervento: “I medici hanno detto che c’è una piccola possibilità che il rene possa sopravvivere. John è in dialisi giornaliera e sotto trattamento, il tutto per verificare se il rene può ancora funzionare”.
Citando fonti anonime vicino Lomu, un quotidiano neozelandese, il “Dominion Post”, aveva annunciato che Jonah era “seriamente malato” e che c’erano “rischi di complicazioni”. Durante la sua degenza in ospedale sono stati numerosissimi i messaggi giunti all’inidirizzo dell’ex All Black: su tutti quelli degli attuali membri della nazionale neozelandese e del Primo Ministro John Key.
Lomu vanta 64 presenze con gli All Blacks, le ultime delle quali nella Coppa del Mondo del 2003, dove ha collezionato il record di 15 mete segnate, ha subito il primo trapianto nel 2004, dopo la diagnosi di sindrome nefrosica. Eesordì negli All Blacks a soli 19 anni, nel giugno del 1994, contro la Francia a Eden Park (tra l’altro con una sconfitta, l’ultima dei tutti neri in quello stadio fino ai giorni nostri), ma il suo impatto sul rugby fu avvertito come “devastante” (l’aggettivo più usato nei suoi confronti) nel mondiale del 1995, in Sudafrica, dove fu nominato miglior giocatore del torneo, malgrado la sconfitta dei suoi in finale contro gli Springbok (15-12). Nelle pagine indelebili di quel Mondiale resta la prestazione mostruosa contro l’Inghilterra in semifinale, con 4 mete segnate e avversari calpestati più che aggirati.

Nel 1999, malgrado la malattia, fu protagonista di un altro mondiale impressionante, chiuso con il record di 8 mete complessive, due nella celebre semifinale contro la Francia, a Twickenham.

http://www.jonahlomu.com/