lunedì 21 maggio 2012

LATTE CHIMICO

IN UN BICCHIERE DI LATTE TRACCE DIFFUSE DI FARMACI SECONDO UN NUOVO STUDIO DI RICERCATORI DI SPAGNA E MAROCCO
Il latte fa bene, il latte è un alimento sano, sostengono molti nutrizionisti. E, difatti, il latte di per sé può in effetti esserlo. Ma cosa può contenere un bicchiere di latte oltre ai suoi noti componenti? Secondo lo scienziato spagnolo dell’Università di Jaen, Evaristo Ballesteros, in un bicchiere di latte c’è un vero e proprio cocktail di prodotti chimici – per lo più farmaci come antibiotici, antidolorifici… per un totale di circa 20 sostanze “estranee”.Per scoprire se e quante sostanze, in più, fossero contenute nel latte, i ricercatori si sono avvalsi di un test altamente sofisticato e sensibile. Con questo metodo hanno analizzato 20 campioni di latte vaccino (ossia di mucca), latte di capra e latte materno. I risultati hanno mostrato che nessun tipo di latte era esente dalla presenza di sostanze estranee. Quello che tuttavia presentava maggiori quantità era proprio il latte vaccino. Anche se la misura di sostanze chimiche presenti era molto bassa, i ricercatori sottolineano che ormai le sostanze chimiche artificiali sono presenti in tutta la catena alimentare; da qui il motivo per cui sono state trovate anche nel latte materno.
I RICERCATORI DENUNCIANO TUTTAVIA
L’abitudine ormai diffusa di trattare gli animali con farmaci che poi sono trasmessi al latte. I risultati dello studio sono stati pubblicati sul “Journal of Agricultural and Food Chemistry” e mostrano come nel latte vaccino fosse più marcata la presenza di farmaci antinfiammatori e antidolorifici contenenti acido niflumico, acido mefenamico e ketoprofene, ma anche una forma di estrogeni quali l’ormone 17 beta-estradiolo. Quest’ultimo, in particolare, è stato rilevato in tre milionesimi di grammo per ogni chilo di latte; la più alta dose di acido niflumico rilevata è stata meno di un milionesimo di grammo per chilo di latte.Questo tipo di test, sottolineano gli scienziati, potrebbe essere utile nel rilevare la presenza di sostanze estranee anche in altri tipi di alimenti. «Riteniamo che la metodologia contribuirà a fornire un modo più efficace per determinare la presenza di questi tipi di contaminanti nel latte o altri prodotti [alimentari]. I laboratori di controllo qualità del cibo potrebbero utilizzare questo strumento per rilevare i farmaci prima che entrino nella catena alimentare. Ciò contribuirebbe a sensibilizzare i consumatori e dare loro la consapevolezza che il cibo è… innocuo, puro, genuino, benefico per la salute e privi di residui tossici», ha concluso Ballesteros.
Su facebook è stata creata la pagina pianeta blu in cui vengono riportati gli articoli di pianetablu news ed anche altre notizie.
ecco il link della pagina: https://www.facebook.com/pages/Pianeta-blu/190882504295322

I PRODOTTI PER LA CURA DELLA PERSONA E DELLA PELLE SONO SICURI?



TI LAVERESTI I CAPELLI E I DENTI CON OLIO PER FRENI

Sgrassatore per motori o antigelo per radiatori ? Ingredienti potenzialmente dannosi si trovano in molti prodotti di ogni giorno per la cura della persona, tu e la tua famiglia probabilmente siete esposti ad agenti potenzialmente cancerogeni ogni volta che entrate nel vostro bagno.Hai mai letto le etichette sulle confezioni di un deodorante, della crema da barba, dello shampoo, del dentifricio e colluttorio, ecc.?E’ una realtà che molti produttori usano determinati ingredienti chimici perchè sono economici e danno l’illusione di eseguire correttamente il loro compito. Nel sangue umano e nel tessuto adiposo sono state trovate più di 400 sostanze chimiche tossiche. Dal 1950 al 1989 l’incidenza complessiva di tumori (negli USA , dove è stato eseguito lo studio) è aumentata del 44%, di questo incremento meno del 25% è dovuto a tumori legati al fumo di sigaretta. I tumori infantili sono aumentati del 20%.Oggi le generazioni del boom economico hanno una percentuale di tumori che è TRE volte quella dei loro progenitori. Nel 1901 il cancro era considerata una malattia rara, delle statistiche indicavano che UNA persona su OTTOMILA aveva il cancro. Oggi, secondo The American Cancer Society, una persona su tre ha il cancro (non conosco i dati italiani, ma credo non siano molto diversi).

QUANTI DI QUESTI TUMORI O ALTRE GRAVI MALATTIE SONO COLLEGATI ALL ’ESPOSIZIONE A SOSTANZE CHIMICHE?

Dipende da quali “esperti” scegliamo di ascoltare, ma comunque anche organizzazioni governative hanno dovuto ammettere che ci sono almeno 880 composti chimici neurotossici (dannosi per il sistema nervoso) in prodotti per la cura della persona, cosmetici e profumi.In un centro idrografico (dove si misura la caduta di pioggia e neve) si avverte gli operatori in merito all’utilizzo di due ingredienti che troviamo nei nostri prodotti. Una soluzione che questi operatori usano è composta da circa 80% di acqua, 20% di propylene glycol e meno dell’1% di mineral oil. Quando è il momento di smaltire la soluzione sono obbligati ad indossare guanti, occhiali, e abbigliamento protettivo.Deve essere versata in un recipiente etichettato come “rifiuto pericoloso” con indicazioni della sua pericolosità per la salute e per l’ambiente. Il fatto è questo: quando questi lavoratori ritornano a casa dal lavoro, sono liberi di fare una doccia con sapone e shampoo contenenti concentrazioni di propylene glycol più alte di quelle delle soluzioni che hanno appena maneggiato con cautela. Se era “pericoloso” sul lavoro, perchè è sicuro a casa ?

LA SEGUENTE E’ UNA LISTA DEGLI IGREDIENTI CHE SONO STATI INDICATI COME DANNOSI ALLA SALUTE

Sono contenuti in molti prodotti per la cura della persona e della pelle. Anche in prodotti di marche molto costose. Il loro nome viene indicato senza traduzione, così come è scritto sulle etichette.Alcohol (Isopropyl): come solvente e denaturante (una sostanza tossica che modifica le qualità naturali di un’altra sostanza), l’alcohol si trova nelle tinture leggere per capelli, creme per le mani, dopobarba, profumi e molti altri cosmetici. E’ una sostanza derivata del petrolio ed è usata anche come antigelo e come solvente. Secondo il dizionario degli ingredienti dei cosmetici, l’ingestione può causare emicrania, capogiri, depressionementale, nausea, vomito, narcosi e coma. DEA (diethanolamine), MEA (monoethanolamine) e TEA (triethanofamine). DEA e MEA sono di solito elencate sulle etichette assieme al composto neutralizzato, così cerca nomi come Cocamide DEA o MEA, Lauramide DEA e così via. Sono composti chimici conosciuti per formare nitrati e nitrosamine (agenti causa-cancro).Sono usate quasi sempre in prodotti che fanno schiuma, inclusi bagnoschiuma, shampoo, saponi, ecc. Applicazioni ripetute di prodotti a base DEA hanno provocato una maggiore incidenza dei tumori al fegato e rene (Dott. Samuel Epstein, Univ. Illinois ). All’università di Bologna dei tests hanno trovato che i TEA sono i sensibilizzatori usati più frequentemente nei cosmetici, gel, shampoo, creme, lozioni, ecc. Coloranti: secondo il dizionario degli ingredienti dei cosmetici, “….molti coloranti provocano sensibilità e irritazioni alla pelle….. l’assorbimento di certi colori può provocare esaurimento di ossigeno nel corpo e morte.”Su una rivista: …i coloranti che sono usati nei cibi, medicinali e cosmetici, sono ottenuti dal catrame di carbone.” Ci sono molte controversie rispetto il loro uso, comunque studi sugli animali hanno dimostrato che sono quasi tutti agenti cancerogeni.Profumi: molti deodoranti, shampoo, creme solari, creme per la pelle e il corpo, prodotti per bambini contengono profumi. Molti dei componenti dei profumi sono cancerogeni o altrimenti tossici. La voce profumi in un’etichetta può indicare la presenza fino a 4000 diverse sostanze.

QUASI TUTTE SONO SINTETICHE

I sintomi riportati sono: emicrania, capogiri, eruzioni cutanee, scolorimento della pelle, tosse violenta e vomito e reazioni allergiche della pelle. Osservazioni cliniche hanno dimostrato che l’esposizione a certe fragranze può avere effetti sul sistema nervoso centrale, causando depressione, iperattività, irritabilità e altri cambiamenti del comportamento. Mineral oil: usato in molti prodotti per la cura personale, l’olio per bambini è 100% mineral oil, questo ingrediente riveste la pelle come una pellicola di plastica, disgregando la barriera naturale della pelle ed impedendo la sua capacità di respirare ed assorbire l’umidità e i nutrienti.Come maggior organo per l’ espulsione, è vitale che la pelle sia libera di liberare le tossine. Ma l’olio minerale impedisce questo processo, permettendo alle tossine di accumularsi, così da provocare acne e altre malattie. Rallentando le funzioni della pelle e il normale sviluppo delle cellule, si ottiene un suo prematuro invecchiamento.Polyethylene Glycol ( PEG ): è usato negli smacchiatori per sciogliere olio e grasso. Un numero dopo PEG indica il suo peso molecolare, che influenza le sue caratteristiche. Vista la sua efficacia, è utilizzato nei pulitori caustici (spray) per forno, così come lo troviamo in molti prodotti per la cura personale. Non è solo potenzialmente cancerogeno, ma contribuisce allo smantellamento della capacità della pelle di assorbire l’umidità e i nutrienti, lasciando il sistema immunitario vulnerabile. Propylene Glycol (PG): come tensioattivo o agente imbibente e solvente, è in effetti l’ingrediente attivo negli antigelo. Non c’è differenza fra quello usato nell’industria e quello nei prodotti per la cura della persona. L’industria lo utilizza per scomporre le proteine e la struttura cellulare. Lo possiamo trovare in molti prodotti per make-up, per capelli, lozioni, dopobarba,deodoranti, colluttori, dentifrici ed è usato persino nell’industria alimentare. In quest’ultimo caso le avvertenze per l’uso del prodotto sono quelle di evitare il contatto con la pelle perchè il PG porta conseguenze tipo anormalità al cervello, al fegato e reni.Non si trovano avvertenze invece su prodotti come deodoranti, dove la concentrazione è maggiore che in molte applicazioni industriali. Sodium Lauryl Sulfate ( SLS ) e Sodium Laureth Sulfate (SLES): usati come detergenti e tensioattivi, questi composti affini si trovano negli shampoo per auto, nei prodotti per pulire i pavimenti dei garages e negli sgrassatori dei motori, sia come ingredienti principali ampiamente usati nei cosmetici, dentifrici, balsamo per capelli, e in circa il 90% degli shampoo e prodotti che schiumano.

IL JOURNAL OF THE AMERICAN COLLEGE OF TOXOLOGY

Dichiara che il SLS danneggia la formazione degli occhi nei giovani, causando danni permanenti e irritazioni ed è legato alla formazione della cataratta. Altri ricercatori ne hanno messo in evidenza la pericolosità, dato che può danneggiare il sistema immunitario e, quando unito a altre sostanze chimiche, può essere trasformato in nitrosamine, una classe di potenti cancerogeni che provocano l’assorbimento da parte del corpo di nitrati, molto di più che mangiando alimenti da questi contaminati.E’ stato dichiarato uno dei più pericolosi fra tutti gli ingredienti dei prodotti per la cura della persona. Penetrando attraverso la pelle manterrà dei livelli residui nel cuore, fegato, polmoni e cervello. Urea (Imidazolidinyl) e DMDM Hydantoin: sono due dei molti conservanti cherilasciano formaldeide. Secondo la Mayo Clinic, la formaldeide può irritarel’apparato respiratorio, causare reazioni alla pelle e innescare palpitazioni cardiache. Inoltre può causare dolori articolari, allergie, depressione, emicranie, dolori al petto, infezioni agli orecchi, fatica cronica, capogiri, perdita di sonno, asma, può aggravare la tosse e raffreddori. Altro possibile effetto della formaldeide è l’indebolimento del sistema immunitario e il cancro. Ingredienti che rilasciano formaldeide sono molto comuni in quasi tutte le marche di prodotti per la pelle, il corpo e icapelli, antitraspiranti e lacca per unghie. Triclosan: l’ultima mania nell’arsenale delle sostanze chimiche antibatteriche, che troviamo nei detergenti, detersivi liquidi per piatti, saponi, deodoranti, cosmetici, lozioni, creme e persino dentifrici. E’ stato registrato come pesticida, assegnandogli un alto indice di rischio per la salute umana e l’ambiente. La sua struttura molecolare e la formula chimica sono simili a quelle di una delle sostanze più tossiche esistenti: la diossina. Il processo di fabbricazione del triclosan può produrre diossina, la quale ha un enorme grado di tossicità, parti per trilioni (mille miliardi): una goccia diluita in 300 piscine olimpioniche!! Il triclosan appartiene ad una classe di sostanze chimiche sospettate di provocare il cancro. Esternamente può provocare irritazioni alla pelle. Internamente, può portare a sudori freddi, collasso circolatorio, convulsioni, coma e morte. Se accumulato nei grassi corporei fino a livelli tossici, danneggia il fegato e i polmoni, può causare paralisi, sterilità, soppressione delle funzioni immunitarie, emorragie al cervello, diminuzione della fertilità e funzioni sessuali, problemi cardiaci e coma. Usare il triclosan giornalmente dai prodotti per la casa fino a saponette per bambini e dentifrici, può essere quanto meno imprudente.Aluminium: c’è un significativo e provato orientamento nei riguardi dell’incidenza del morbo di Alzheimer fra gli utilizzatori (di lungo termine) di antitraspiranti a base di aluminium.Viene usato normalmente come disinfestante nei parchi e nei giardini delle città italiane e sicuramente viene impiegato anche nella nostra provincia. Si tratta del Clorpirifos, un pericolosissimo pesticida che causa ipereccitazione del sistema nervoso, soprattutto nei bambini. Il potente veleno, vietato negli Usa , è invece molto diffuso in Italia per la cura del verde (è presente nei comuni disinfestanti) e per il trattamento di frutta e verdura. Legambiente, denunciandone la nocività, chiede ai sindaci italiani di vietare l’uso del pesticida almeno nei parchi pubblici e nelle coltivazioni di prodotti alimentari.Nonostante ciò anche le marche maggiori continuano ad usare aluminium come ingrediente principale.Da queste informazioni, c’è poco da meravigliarsi se il cancro e altre gravi malattie sono in aumento. Tutte queste sostanze chimiche dannose che troviamo nei prodotti di ogni giorno, assieme all’inquinamento dell’ aria e dell’acqua, hanno creato un ambiente che non è più favorevole. Controlla gli ingredienti di tutti i prodotti personali… e, se ci tieni alla tua salute, trova una alternativa sicura e sbarazzati dei prodotti tossici.Che valore dai alla tua salute ?

Alcuni prodotti per esempio:
Shampoo REVLON
Bagnoschiuma BADEDAS
Shampoo L’OREAL (studio line)
Sapone intimo VENUS
Dentifricio Mentadent per bambini “denti in crescita”
Detergente Intimo Chilly della WHITEHALL in gel
Detergente Intimo VENUS (NEUTROVENUS, IGIENE INTIMA VITAMINICA)
Detergente Liquido con glicerina BELL BEAUTY (prodotto discount)
Baby Shampoo “Ultra Delicato” BELL BEAUTY (prodotto discount)
Dentifrcio COLGATE FRESH CONFIDENCE gel verde ( ! )
- attenzione! questo puo’ provocare in soggetti affetti da allergia a pollini e polveri GRAVI effetti collaterali, la lingua si gonfia, la salivazione si riduce e compaiono senso di soffocamento e nausea, a chi dirlo ? certamente la cosa migliore è parlarne.
Shampoo L’OREAL “elvive” alle multivitamine
Shampoo & Balsamo NEUTRO COOP
NeutroMed detergente intimo
Super soap sapone liquido
Docciaschiuma Vidal tutti i tipi
Dentifricio AZ verde
Badedas doccia schiuma
Lactacid igiene intima
Pino silvestre doccia schiuma natura

Fonte: Il Fattaccio

lunedì 30 aprile 2012

COCA COLA, COSI' SAI COSA BEVI

VI SIETE MAI MERAVIGLIATI DEL FATTO CHE DOPO AVER BEVUTO COCA COLA VI VIENE DA RIDERE?


Nei primi 10 Minuti:
10 cucchiaini di zucchero colpiscono il tuo organismo (100% della razione giornaliera raccomandata). La reazione immediata a questa dolcezza così eccessiva sarebbe il vomito ma ciò è impedito dal fatto che l’acido fosforico diminuisce il sapore permettendoti di mantenere la bibita nello stomaco

20 Minuti:
L tua glicemia schizza in alto causando un massiccio rilascio di insulina. Il tuo fegato risponde trasformando tutto lo zucchero che può “catturare” in glicogeno (zuccheri di riserva per il corpo) e grasso.

40 minuti:
la caffeina è stata assorbita completamente. Le pupille si dilatano, la pressione del sangue aumenta e come risposta il tuo fegato rilascia altro zucchero nel sistema circolatorio. I recettori cerebrali dell’adenosina si bloccano per prevenire la sonnolenza.

45 Minuti:
Il corpo aumenta la produzione di dopamina stimolando il centro del piacere del cervello. E’ lo stesso meccanismo di azione della cocaina…..

60 Minuti:
L’acido fosforico lega il calcio, il magnesio e lo zinco nell’intestino, causando un ulteriore spinta al metabolismo. Inoltre le alte dosi di zucchero e la dolcezza artificiale aumentano l’escrezione urinaria di calcio.

60 Minuti:
Le proprietà diuretiche della caffeina entrano in gioco. E’ ora assicurato che con le urine verranno eliminati il calcio, il magnesio e lo zinco che erano in realtà destinati alle ossa, oltre al sodio, a vari elettroliti e all’acqua.

60 Minuti:
Dopo l’eccitazione iniziale si avrà un crollo della glicemia. Potresti diventare irritabile e/o apatico. Avrai anche eliminato con le urine tutta l’acqua presente nella bibita, ma non prima di averla infusa con preziosi nutrienti che il tuo corpo avrebbe potuto usare per scopi fondamentali: idratare i tessuti, rafforzare le ossa e i denti.Tutto questo sarà seguito nelle prossime ore da un crollo della caffeina. Ma….fatti un altra Coca-Cola, ti farà sentire meglio.


Nota: il nemico non è la Coca-Cola bensì la combinazione di dosi eccessive di zucchero unite alla caffeina e all’acido fosforico. Questa combinazione la si può trovare nella maggior parte delle bibite gassate.

Fonte: http://ilfattaccio.org/2011/11/30/cosa-succede-bevendo-coca-cola/




venerdì 20 aprile 2012

EUROLANDIA CHA CHA CHA


Il giorno dopo l’intervento shock di Beppe Grillo sulla fuoriuscita dell’Italia dall’euro e il ripudio del debito Repubblica riprende un editoriale di Paul Krugman, originariamente pubblicato dal NY Times, titolandolo “L’Europa può salvarsi se si libera dall’euro”. Una scelta molto forzata, visto che il pezzo originale si chiamava “Il suicidio economico dell’Europa”.

Paul Krugman è un premio Nobel assurto a fama mondiale da quando ha iniziato a scrivere editoriali sul New York Times. Grazie alla sua attività pubblicistica Krugman è diventato il più autorevole intellettuale liberal degli Stati Uniti, posizione rafforzata dalla sua credibilità accademica in campo economico. Krugman rivendica la sua formazione keynesiana, ed è sempre stato critico con risposte economiche “liberiste” alla grande crisi iniziata con il crollo di Lehman Brothers. In particolare l’editorialista del NY Times ha sempre criticato le politiche troppo restrittive delle banche centrali, e la cosiddetta teoria dell’austerità espansiva – rivendicata spesso da Giavazzi e Alesina sul Corriere della Sera – che postula una ripresa economica basata su tagli di spesa pubblica. Krugman ritiene invece che sia necessario l’esatto contrario per colmare il gap di output causato dalla recessione. Una visione prettamente keynesiana che contesta l’impostazione ideologica che ha caratterizzato le politiche economiche degli ultimi decenni, anche quelle implementate in questi anni di Lesser Depression. Come sottolinea spesso Krugman, nel lungo periodo Keynes è sempre vivo. E’ sicuramente vero che il premio Nobel per l’economia sia il primo, e più autorevole, esponente nel dare una legittimità alla fuoriuscita dall’euro come risposta alla crisi. Ma Krugman, nell’articolo intitolato “Il suicidio economico dell’Europa”, evidenzia in realtà un paradosso. Le politiche dell’austerità di marca tedesca, ovvero la Berlino di Angela Merkel e la Francoforte della BCE, sono così disastrose che condurranno l’Europa alla catastrofe. Ecco perché tanto vale ragionare anche su una fuoriuscita dalla moneta unica, che sarebbe ugualmente catastrofica, come nota con vis polemica l’accademico di simpatie democratiche. Krugman non è nuovo a prese di posizioni molto forti e provocatorie. Questo stile l’ha reso famosissimo, amato dai suoi fan così come disprezzato dai suoi detrattori. Anche con Obama l’editorialista del NY Times era stato molto critico, perché aveva aspramente contestato la sua proposta di stimolo economico, da lui giudicata come ampiamente insufficiente. Per valutare le critiche di Krugman bisogna inoltre anche considerare che l’economista ha criticato la formazione della moneta unica sin dalla sua nascita. Secondo lui l’euro non avrebbe potuto sopravvivere a contrazioni economiche molto marcate, perché si sarebbero ripetute le crisi dei paesi in via di sviluppo che avevano la loro valuta agganciata al dollaro. Per Krugman l’euro è una moneta troppo apprezzata per i paesi in crisi, che avrebbero bisogno di una svalutazione competitiva per rilanciarsi e aggiustare i loro prezzi reali ai livelli più bassi determinati dalla recessione. Questo non è possibile per l’area euro, e la strategia deflazionaria perseguita dall’austerità, soprattutto in fase di non crescita a livello mondiale, aumenta il costo reale del debito, una situazione di strangolamento dei paesi in crisi. La descrizione di Krugman si è oggettivamente dimostrata piuttosto corretta se si valuta quanto successo in Grecia o in Spagna, ha sempre contestato la narrazione tedesca della crisi, ovvero che la recessione nell’area euro fosse stata generata da un eccesso di debito negli anni recenti. Una narrazione che è forse pertinente per l’Italia, ma che certo non vale molto per la Spagna, che fino al 2007 aveva raggiunto un avanzo di bilancio. Per Krugman sarebbe essenziale ridurre l’attuale deficit delle partite correnti all’interno dell’area euro, che favorisce gli Stati del Nord e penalizza quelli del Sud, tramite interventi pubblici che possano rilanciare la crescita nelle aree economicamente depresse. Un trasferimento di risorse tipico degli Stati Uniti e che caratterizzò il New Deal di Roosevelt. Altrettanto essenziale sarebbe per Krugman modificare i compiti della BCE, che non dovrebbe contrastare solamente l’inflazione ma stimolare anche la crescita e l’occupazione. Simili tesi sono riprese nel programma di François Hollande, mentre mancano in Beppe Grillo. La vera tesi dell’economista è dunque che senza una vera alternativa l’Europa rischia il crollo, e che per salvare l’intera costruzione della UE questa svolta si deve palesare velocemente.

Fonte: Giornalettismo

martedì 17 aprile 2012

IMU, LA TASSA PIU' ODIOSA




La tassa più odiosa in assoluto è quella sulla prima casa. Il bene più prezioso per le famiglie italiane che lo hanno spesso pagato con una vita di sacrifici. La introdusse per primo Amato, il tesoriere di Bottino Craxi, nominato presidente del Consiglio nel 1992 per la grande esperienza maturata nel PSI e oggi pensionato d'oro con 31.000 euro al mese. Rigor Montis l'ha reintrodotta, ne ha cambiato il nome da ICI a IMU e l'ha aumentata, di quanto non è ancora dato sapere esattamente, ma si presume del 50% in più sull' ICI precedente della prima casa e del 100% in più sulla seconda casa. L'ammontare dipenderà dal buco di bilancio da colmare entro fine anno. Le ultime notizie, del tutto provvisorie come questo governo badogliano, dicono che l'IMU si pagherà in tre rate. Leggere i termini della riscossione è un'impresa. L'acconto di giugno sulla prima abitazione verrà effettuato con l'aliquota dello 0,4% alla rendita catastale rivalutata del 5% e moltiplicata per 160 da cui vanno detratti 200 euro e 50 per ogni figlio di età inferiore a 26 anni e convivente. Sul valore calcolato si pagherà un terzo. Il calcolo per le case non di abitazione principale avverrà dalla stessa rendita con un'aliquota di riferimento dello 0,76%. e si pagherà forse in tre rate o forse in due. Solo a settembre si saprà il valore dell'imposta e le due rate successive saranno variabili in funzione delle necessità di bilancio. Se un Comune tassa dello 0,6% una casa dalla rendita di 1.000 euro, la prima rata sarà di 157,33 euro, ma le due successive salirebbero a 325,33 euro per arrivare al totale di 808 euro. Se invece il Comune applicasse l'aliquota minima dello 0,2% il contribuente maturerebbe il diritto a un rimborso di 21,33 euro perché la sua imposta totale sarebbe di 136 euro a fronte di 157,33 pagate a giugno. Chiaro? Chiaro un cazzo! Una supercazzola montiana prematurata come se fosse antani. Ci costeranno di più il commercialista e le sanzioni di Equitalia per gli inevitabili errori del pagamento dell'IMU.L'IMU si applica anche a chi paga un mutuo e questa è una vera e propria schifezza. Sei tassato su un bene che non è ancora tuo. Inoltre, chi non paga può essere privato del suo unico tetto dallo Stato. Questo NON è giusto e la legge va cambiata! Equitalia non può rivalersi sulla prima casa.Si sta avverando la previsione di Tremorti , il debito pubblico pagato dai risparmi privati. Rigor Montis sta divorando i nostri beni, a iniziare dalla casa, per pagare gli interessi sul debito pubblico alle banche. Loro non si arrenderanno mai, noi neppure. Ci vediamo in Parlamento.
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L'analisi SUll'IMU
Guida (provvisoria) alle imposte sugli immobili
Il governo può sempre modificare aliquote e detrazioni dopo l'incasso di giugno
Se non fosse una faccenda assai seria perché c'è in ballo il portafoglio di milioni di italiani si potrebbe ormai parlare di commedia. Le modalità di pagamento dell'Imu appaiono infatti destinate a cambiare ancora. L'acconto da versare entro il 18 giugno dovrebbe essere non più della metà ma bensì di un terzo della somma dovuta applicando le aliquote e le detrazioni che il decreto Salva Italia identifica come quelle standard. Al contribuente toccherà versare poi altre due rate; una a settembre e una a dicembre.Almeno, questo dovrebbe succedere a seguito degli emendamenti che lunedì prossimo saranno presentati alla Commissione finanze della Camera per definire nuove modalità di rateazione dell'imposta. Nell'attesa delle proposte cerchiamo di fare il punto sulla situazione.A giugno in tutti i casi l'imposta si pagherà in acconto: sull'abitazione principale il computo verrà effettuato applicando l'aliquota dello 0,4% alla rendita catastale rivalutata del 5% e moltiplicata per 160; dal risultato vanno detratti 200 euro in tutti i casi più altri 50 per ogni figlio di età inferiore a 26 anni e convivente; se passerà l'emendamento sul valore così calcolato si pagherà un terzo. Per le case che non hanno le caratteristiche dell'abitazione principale invece il computo avverrà partendo dalla rendita moltiplicata come descritto sopra, ma l'aliquota di riferimento sarà lo 0,76%. Non è al momento chiaro se anche in questo caso bisognerà pagare in tre rate o se rimarrà in vigore la regola originaria che prevede il pagamento in due tranche. Ma questo, se vogliamo, è solo un aspetto minore del problema: il principale è che fino a settembre non si potrà comunque sapere l'ammontare reale dell'imposta, perché il governo si è riservato la possibilità di modificare, sulla base dell'incasso reale che otterrà a giugno, il range di aliquote e detrazioni entro cui i Comuni dovranno muoversi.Per cui le due rate successive alla prima potranno risultare di entità anche molto diversa: se un Comune decidesse di tassare i residenti allo 0,6% (aliquota massima prevista dal Salva Italia e ancora suscettibile di peggioramenti) una casa dalla rendita di 1.000 euro pagherebbe alla prima rata 157,33 euro, ma le due successive salirebbero a 325,33 euro per arrivare al totale di 808 euro. Se invece il Comune optasse per l'aliquota minima dello 0,2% il contribuente maturerebbe il diritto a un rimborso di 21,33 euro perché la sua imposta totale sarebbe di 136 euro a fronte di 157,33 pagate a giugno. La rateazione tripartita non è la sola novità che si prospetta: infatti gli emendamenti dovrebbero anche recepire la norma che consente ai Comuni di abbassare, come succedeva per l'Ici, a livelli minimi l'imposta sugli immobili concessi in locazione a canone concordato. Il provvedimento è stato chiesto sia dalle organizzazioni dei proprietari che da quelle degli inquilini ma rischia di rimanere una norma di facciata: nelle grandi città infatti i canoni concordati riguardano solo una piccola minoranza di contratti perché l'appeal fiscale non compensa il forte sconto che concedono agli inquilini rispetto agli affitti del mercato libero. Vi sarebbe invece contrarietà a concedere le agevolazioni prima casa agli anziani ricoverati in casa di riposo. Stando alle agenzie il relatore Gianfranco Conte avrebbe spiegato che agevolando l'Imu si spingono i familiari a mettere gli anziani nella casa di riposo per usufruire della tassazione più leggera. Non sarebbe un grande affare: per quanto possa essere cara, l'Imu non agevolata costa assai meno della retta di un ospizio.
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FISCO
Equitalia, due mesi per pagarepoi ti pignorano la casa
Nuove regole al via. Lo Stato vuole incassare 13 miliardi. Si deve saldare ancora prima di un processo che definisca chi ha ragione
L'Agenzia delle Entrate cala l'arma "fine del mondo" sui contribuenti: in modo silenzioso, dopo un rinvio estivo e tre rivisitazioni in altrettanti decreti, ventiquattro ore fa l'Agenzia ha offerto al mastino Equitalia uno strumento di rara efficacia. Dopo 60 giorni dall'avviso al contribuente ("Devi pagare", e si parla di debiti con lo Stato contratti a partire dal 2007, imposte sui redditi, Iva, Irap), l'Equitalia guidata da Attilio Befera, l'istituzione più temuta del paese, potrà attivare i suoi mezzi per recuperare il debito. Senza muovere un passo, potrà iscrivere ipoteca sull'artigiano considerato infedele (facendo scattare una comunicazione alla centrale rischi delle banche con conseguente chiusura dei fidi), potrà pignorare il suo conto corrente (rendendo impossibile il pagamento di dipendenti e fornitori), avviare i pignoramenti presso terzi (sono i crediti dei clienti, Equitalia ha il potere di arrivare anche lì) e far partire le ganasce fiscali su auto e van posseduti. Da ieri, il "titolo di debito" è immediatamente esecutivo: basta un avviso per considerarti in mora. Non c'è più bisogno di istruire una cartella esattoriale che, ricorsi compresi, portava al saldo dell'eventuale debito entro 15-18 mesi. Il problema è che in quattro casi su dieci i ricorsi davano ragione al contribuente. Già. Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha chiesto al suo braccio destro Befera certezza di entrate, gli ha assegnato l'obiettivo 13 miliardi
per la prossima raccolta fiscale e, quindi, gli ha offerto una legge che dà al Fisco poteri mai visti nella storia della Repubblica. Entro 61 giorni dall'avviso - a prescindere dal fatto che l'avviso sia stato ricevuto o dorma in un ufficio delle Poste, in una Casa comunale - il contribuente o paga l'intera somma o contesta pagandone un terzo (più gli interessi maturati). Si deve saldare prima ancora dell'istruzione di un processo amministrativo che definisca chi ha ragione. Di fronte al ricorso del cittadino, per sei mesi gli agenti della riscossione non potranno avviare pignoramenti, ma potranno ipotecare una casa e bloccare un'auto. Se Equitalia, poi, si convince che c'è "fondato pericolo" di perdere il credito, ha il mandato per fare quello che crede: sequestrare una pensione, mandare un bene all'asta immobiliare. Se il colpito dimostrerà di avere problemi di liquidità - novità della terza e ultima rivisitazione - chiederà a un giudice tributario una sospensiva per fermare l'azione (per 150-180 giorni) oppure aderirà a un concordato (sconto con trattativa). "Non esiste più diritto alla difesa, devi versare che tu abbia torto o ragione", attacca l'avvocato Alberto Goffi, consigliere regionale Udc del Piemonte, riferimento della rivolta anti-Equitalia. "Si sta colpendo chi ha fatto dichiarazioni fedeli e oggi, a causa della crisi, non è in grado di pagare le tasse. Non puoi impugnare quello che hai dichiarato, è la condanna a morte delle imprese oneste". Pietro Giordano, segretario Adiconsum: "Con questi tassi prossimi all'usura crescerà il debito dei contribuenti, le misure introdotte a luglio vengono vanificate". Già, sull'onda delle sconfitte alle amministrative e le conseguenti urla della Lega ("tutta colpa di Equitalia"), a inizio estate il governo innalzò a 20 mila euro il tetto per l'ipoteca sulla prima casa, pretese due avvisi prima di apporre le ganasce fiscali e allungò a 72 mesi le rate per i debiti. Quindi, per cercare di diminuire il gigantesco contenzioso fermo nelle commissioni di ricorso, l'Agenzia ha avviato un mini-condono per chi aveva contestato. Ieri, però, è stata sguainata l'arma letale: "60 giorni per pagare". A fine mese arriverà il redditometro, quindi il carcere per gli evasori. I dirigenti dell'Agenzia: "Ora possiamo andare avanti spediti, gli esattori punteranno al sodo. Usciamo dall'Ottocento, entriamo nel Duemila".

FONTE: Beppegrillo.it / repubblica.it/economia /

sabato 14 aprile 2012

PRIMO VOLO AD OLIO RECICLATO

È l’esperimento della Qantas, la compagnia aerea australiana che questa mattina ha effettuato il primo volo commerciale alimentato con un particolare tipo di biofuel. Si tratta di un misto di normalissimo carburante per aerei e di liquido derivato da oli di scarto in arrivo dalle cucine di Mc Donald’s americani.L’olio è stato usato su un Airbus 330 decollato alle 10.20 (le due di notte in Italia) che ha trasportato i passeggeri per i 1400 chilometri che separano Sydney e Adelaide. Il biocarburante sostenibile è prodotto dal SkyNRG, un’azienda olandese specializzata in energie rinnovabili, ed è stato certificato per l’uso nell’aviazione dal Wwf. Il residuo di carbonio rilasciato nell’ambiente è inferiore del 60% rispetto al carburante convenzionale. Ed ecco che il test della Qantas trova il plauso dei gruppi ambientalisti a cui si uniscono quelli delle compagnie aeree che pensano di adottarlo in futuro: la miscela costa meno del carburante tradizionale e non è soggetta all’altalenante prezzo del petrolio.Nel 2011 altre due compagnie aeree (Finnair e Thompson Airways) avevano volato grazie a un misto di carburante e olio da cucina. Ma l’esperimento in Australia sembra dare il via a una serie di investimenti che puntano ad allargarne il mercato. “Dobbiamo essere pronti ad affrontare un futuro in cui sparirà il carburante tradizionale”, ha commentato al quotidiano The Australian Alan Joyce, direttore generale della compagnia Qantas. “Bisogna puntare su energie alternative, altrimenti l’aviazione non avrà più un futuro”.E in Italia McDonald’s fa andare i camion a "patatine"Anche da noi qualcosa si muove. McDonald's Italia fa sapere che le patatine fritte vengono cotte in un olio realizzato al 70% da semi di girasole e al 30% dalla colza (30%). Una volta usato, il prodotto viene raccolto da aziende specializzate e recuperato per usi industriali. Si tratta di circa 2.000 tonnellate di olio in media all’anno. Non solo, per il trasporto di tutte le merci verso i ristoranti, l'azienda delle collinette d'oro utilizza una flotta di mezzi ecocompatibili i quali utilizzano proprio l'olio esausto delle patatine convertito in biodiesel, per un consumo totale annuo di gasolio pari a circa 1.200.000 litri.

mercoledì 11 aprile 2012

RIFUGIO TIBETANO


Più di settemila monache vivono a Yarchen Gar nella più grande comunità del buddismo tibetano del mondo. Il monastero si trova vicino a Kandze, nella provincia cinese del Sichuan, ed è stato fondato nel 1985 da Achuk Rinpoche, maestro della tradizione nyingma.Centinaia di donne, in maggioranza provenienti da famiglie povere, si trasferiscono ogni anno a Yarchen Gar (il picco c’è stato dopo il terremoto nel Sichuan, nel 2010). Le monache vivono in un vasto accampamento su una penisola formata da un’insenatura del fiume Jinsha, a quattromila metri di altitudine. Le loro baracche, fatte di plastica e tela, sono prive di acqua corrente ed elettricità. Per difendersi dal freddo usano dei forni alimentati con sterco di yak (bue tibetano). Le monache si dedicano allo studio, alla preghiera e alla meditazione. In inverno, per cento giorni, meditano dall’alba al tramonto in piccoli cubicoli. Yarchen Gar è uno dei pochi monasteri tibetani aperti alle donne, che però possono essere solo novizie e vivono separate dai monaci. Il monastero di Yarchen Gar è attualmente tollerato da Pechino. Nel 2001, però, le autorità hanno distrutto più di 800 case con il pretesto del numero eccessivo di monaci. Nell’ultimo anno 26 tibetani si sono dati fuoco per denunciare la repressione cinese

Fonte: Internazionale

CHI SI E' MANGIATO I SOLDI TEDESCHI?

IL DISASTRO DEL MENEFREGHISMO


Sono passati tre anni da quel 6 aprile che mise in ginocchio l’Aquila e i paesi della provincia. Il 4 giugno del 2010, in occasione del G8 abruzzese, la Germania capitanata da Angela Merkel partecipò ai finanziamenti per la ricostruzione devolvendo all’Abruzzo sei milioni. Dopo un’indagine sul territorio il quotidiano Bild è partito all’attacco: “Finora non è stato fatto quasi niente”. 32.905 sarebbero gli abitanti a necessitare ancora di aiuti da parte dello Stato, 21.309 vivono in strutture del progetto “case”, in moduli abitativi provvisori, in affitti del fondo immobiliare, in edifici comunali, in affitti concordati col Dipartimento di Protezione Civile e 142 dividono l’esistenza con i finanzieri della caserma di Coppito. Due giorni fa Katharina Windmaisser, del quotidiano tedesco, ha raccontato l’arrivo nella città aquilana dilaniata dalle scosse di quel maledetto 2009: “Siamo arrivati qui con un permesso speciale, abbiamo trovato pentole ancora sul fornello, scarpe singole e peluche abbandonati sul ciglio della strada – conclude – e un silenzio di tomba.” Emanuela Ferrini, della comunità dei lavoratori, ha fornito loro dei caschi per la sicurezza: “Ricostruzione? Non esiste. Il mondo ci ha dimenticato”. Parole dure, vere che danno la spinta a proseguire la toccante passeggiata tra macerie, ricordi e parole piene di indignazione degli abitanti che non vedono miglioramenti. “Alla chiesa di Onna sarebbero dovuti arrivare 3,5 milioni della somma totale donata dal nostro popolo” ha detto il tedesco Frederick Däuble, vice capo della missione. Gli altri fondi spetterebbero rispettivamente a un giardino per bambini, un museo e un ambulatorio medico da costruire da zero. Tanta la commozione nelle parole di Ada Marucci, abitante di Onna: “Voi tedeschi siete i soli a pensare a noi”. La signora, di anni 94, è una delle tante persone ad aver vissuto la tragedia di vedere la propria casa spazzata via: “vorrei essere morta quella notte”. Perché i sopravvissuti sono costretti a invocare la morte? Ma soprattutto che fine hanno fatto gli aiuti tedeschi?

Fonte: Giornalettismo

martedì 3 aprile 2012

LA BOMBA AL PLUTONO CHE MINACCIA L'EUROPA

A Sellafield in Inghilterra, c'è il più grande deposito civile di rifiuti tossici pericolosissima. Il governo sta prendendo accordi per una nuova centrale. Nonostante i pericoli


Non si passa, e non si può neanche vedere. La pericolosità del sito di Sellafield, Inghilterra, si percepisce anche da Google Maps: l’omino della Street View si ferma davanti alle sbarre che recintano l’area “di un miglio per un miglio e mezzo” sulla costa del mar d’Irlanda, nel nord dell’Inghilterra: siamo nella Cumbria, contea non metropolitana, terra di campagne, boschi e mucche al confine con la Scozia. Terra che porta sulle spalle il fardello di un pesante passato. Quello della nuclearizzazione forzata del Regno Unito, e del più grande deposito di plutonio che un sito civile contenga in tutto il mondo: proprio lì, a 500 km da Londra, a molti meno da Edimburgo; davanti ai centri abitati dell’Isola di Man e, dall’altra parte del mare, il porto di Belfast, Irlanda del Nord. Una bomba radioattiva come tante altre chiusa dentro contenitori stagni che evitano la fuoriuscita di radiazioni tossiche, sigillando al proprio interno i rifiuti tossici: ma che rendono difficilissimo, se non impossibile, qualsiasi atto di disposizione di questo pericoloso materiale, che così non può fare altro che rimanere inerte, immobile, a minacciare l’ambiente circostante sempre all’erta per qualsiasi perdita si possa verificare. E lasciano il cerino in mano ai governi che si devono sobbarcare l’onere, a giro, di decidere quale debba essere il destino di quella che è, sostanzialmente, benzina per centrali nucleari: accenderla e bruciarla, o trovare un modo per gestirla, trasformarla, renderla innocua? I termini della questione, che ieri ha visto l’ultimo atto andare in scena (ultimo solo cronologicamente, di certo non nel senso di “finale”), sono esattamente questi. Prima, un po’ di storia, da un reportage persino un po’ datato del Guardian: non che la situazione, ad oggi, sia mutata più di tanto. Già nel 2009 i due container principali del deposito di Sellafield erano chiamati “il primo” e “il secondo” sito industriale in Europa per pericolosità: sulla costa del mar d’Irlanda giacciono, fra gli altri materiali, giusto 100 tonnellate di plutonio di cui non si sa che fare, per non parlare delle altre scorie causate, dicono i comitati dei cittadini, da “anni di riprocessamento”. “Già un deposito della seconda guerra mondiale”, racconta il Guardian, “Sellafield è stato scelto per essere il sto dei primi reattori atomici inclesi – noti come Pile 1 e 2. Non per generare elettricità, ma per produrre plutonio per il deterrente atomico nazionale. La costruzione è stata spinta a velocità impressionanti mentre i leader politici hanno spinto gli scienziati a completare il progetto velocemente”. I risultati sono arrivati: bomba atomica nel 1952 e poltrona d’oro come membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu; ma anche tre silos di materiale radioattivo che da cinquant’anni rimangono come un macigno sulla costa incontaminata dell’Inghilterra del Nord. Dentro i depositi, come il B30 e il B38, “pile di vecchie parti di reattori nucleari e di sbarre di combustibile, molte di esse di provenienza e di età sconosciuta; pezzi di metallo contaminato squagliati in fango che emette dosi letali di radiazioni”. Gli ingegneri, dice il Guardian, ad oggi hanno “solo una vaga idea di cos’altro possa essere stato sganciato nelle vasche di raffreddamento e lasciato a disintegrarsi negli scorsi decenni”. Da anni il governo, qualsiasi sia il colore politico, su Sellafield fa un vero e proprio ping pong. E ieri, dicevamo, l’ultima racchettata in uno scoop dell’Independent: il governo inglese ha stretto un accordo di massima per permettere ad una società americana, la General Electic in partnership con la Hitachi, di studiare la fattibilità di una nuova centrale elettrica proprio a Sellafield, per la precisione una centrale a neutroni veloci di tipo Prism (Power Reactor Innovative Small Modular), una tecnologia in parte diversa da quella dei reattori tradizionali che ha il vantaggio di creare meno scorie ma è molto più costosa e molto più difficile da gestire. Questo, nonostante “il progetto di reattori veloci sia stato abbandonato quasi vent’anni fa e proprio ieri sia stato annunciato che sito di Douneray in Scozia sarà smantellato entro il 2025 al costo di oltre 2 miliardi di sterline. Tuttavia, l’Independent può rivelare che le autorità nucleari hanno firmato un accordo per indagare la possibilità di costruire un reattore su progetto americano per “bruciare” il plutonio proprio a Sellafield”. E’ una delle ipotesi possibili: o si brucia tutto e si crea nuova energia (e nuove scorie), oppure si trova un modo per gestire i rifiuti senza produzione di corrente, principalmente utilizzando il plutonio per la produzione del combustibile di risulta, il Mox (mixed oxide fuel), una miscela di scarti di uranio e plutonio: va detto, questa scelta dal governo inglese è una vera e propria inversione ad U rispetto agli impegni presi, visto che lo scorso novembre la stessa Ge-Hitachi propose lo stesso progetto e il governo, solo tre mesi fa, disse che la tecnologia era inadeguata. Questo strano gioco viene ricostruito dai media inglesi. Era il 30 novembre dell’anno scorso quando la GE proponeva di costruire il Prism a Sellafield: “Possiamo prendere quelle 100 tonnellate di ossido di plutonio e metterlo nel nostro reattore per tirare fuori l’energia. Costerà meno che costruire nuove centrali Mox”, diceva Danny Roderick, della GE-Hitachi, paventando la costruzione di questa centrale da 600 megawatt in grado di bruciare tutto in cinque anni. A gennaio, il disco rosso del governo di sua Maestà; a parlare è il direttore strategico della Nuclear Decommissioning Authority inglese, l’ente che si occupa di gestire il destino degli impianti disattivi di Sellafield: “Abbiamo cercato di raggiungere un accordo chiaro sul lavoro necessario per dimostrare la credibilità del piano, senza il quale né la NDA né il governo può considerare ulteriormente il Prism. Abbiamo avviato un lavoro approfondito sul reattore. La tecnologia”, parole dure, “deve essere ancora dimostrata commercialmente, e la maturità tecnologica del combustibile, del reattore e dell’impianto di riciclaggio sono tutte troppo basse”. Non solo: siccome il plutonio attualmente è conservato nella sua forma ossidata, e per poterlo bruciare nel Prism deve essere convertito in metallo, questo processo causerebbe “un grande ammontare di sali di plutonio contaminati che richiedono gestione”. Insomma, altre scorie. E poi, il ripensamento: “Questo accordo”, picchia l’Independent, “rappresenta davvero un ragguardevole ripensamento da parte dell’Nda che ha sempre detto di preferire il plutonio ad una seconda centrale”, visto che il primo impianto Mox è stato “chiuso dopo una serie di fallimenti costati oltre un miliardo di sterline”. Dalla Nda sostengono che l’accordo è soltanto una porta aperta alla GE che, dopo il primo rifiuto, è tornata sostenendo che la propria tecnologia fosse ad uno stato di avanzamento maggiore di quanto precedentemente ritenuto: “Allo stato, non ci sono prove che cambino la posizione della NDA sul fatto che i reattori a neutroni veloci non siano un’opzione credibile”. Sta di fatto che la GE proporrà, di nuovo, la stessa tecnologia: senza che il problema, per ora, presenti una qualche soluzione. I cittadini della zona, intanto, non possono fare altro che organizzarsi nei tanti comitati che chiedono la Cumbria libera dalla minaccia radioattiva e ricordare i ben due incidenti che Sellafield ha generato, uno più devastante dell’altro. Prima di chiamarsi Sellafield, il sito era noto come Windscale: “Nello specifico, il 7 ottobre 1957 nel complesso nucleare di Windscale”, ricorda Wikipedia” dove si produceva plutonio per scopi militari, un incendio nel nocciolo di un reattore nucleare a gas generò una nube radioattiva imponente, pari al 1/10 della bomba atomica di Hiroshima. I principali materiali rilasciati furono gli isotopi radioattivi di xenon, iodio, cesio e polonio. La nube attraversò l’Europa intera. Sono stati ufficializzati soltanto 300 morti per cause ricondotte all’incidente (malattie, leucemie, tumori) ma il dato potrebbe essere sottostimato. La radioattività su Londra giunse fino a 20 volte oltre il valore naturale, e Londra dista da Windscale 500 km. Il consumo di latte venne vietato in un raggio di 50 km”. La classificazione Ines per il disastro del 1957 è di 5 su 7, davvero pesante dunque; e pochi anni fa, ovvero nel 2004, una perdita importante di 83 metri cubi di una soluzione di acido nitrico contenente uranio e plutonio causò un’allarme mai rientrato, con indicatore 3 su 7.


Fonte: Giornalettismo

domenica 1 aprile 2012

UCCISI PERCHE' SI AMAVANO

Due teenagers afgani hanno pagato con la loro vita l'odio dei conservatori verso le donne.


Una ragazza di dodici anni e un ragazzo di quindici sono stati uccisi con l’acido perchè erano amici. Lo scioccante duplice omicidio è accaduto nella provincia di Ghazni, nella parte meridionale dell’Afghanistan. I corpi mutilati dall’acido sono stati ritrovati in una discarica. Le persone della zona hanno indicato come probabile causa della morte il legame affettivo tra i due giovani, visto che ancora oggi in Afghanistan i rapporti tra uomo e donna sono ancora molto controversi. Nonostante la caduta dei Talebani avvenuta nell’ormai lontano 2001 nel paese asiatico governato da Karzai l’attitudine verso la componente femminile della popolazione è ancora estremamente conservatrice. Chi si oppone alla visione tradizionalista rischia spesso la propria vita, soprattutto se è donna. Fino al 2001 infatti le donne non potevano lavorare, e neppure lasciare le case senza un accompagnatore maschile. L’anno scorso, dei guerriglieri afgani hanno gettato dell’acido sopra il volto di un’intera famiglia composta da un padre, una madre e tre figlie perchè la più anziana non aveva sposato un boss locale piuttosto anziano. La ragazza, di nome Mumtaz e di soli 18 anni, aveva rifiutato il corteggiamento di un signore della guerra noto per la sua vita turbolenta. Il supporto della famiglia era stata decisivo, ma questo ha poi provocato la feroce reazione di chi pensa che le donne debbano essere solo schiave dell’uomo. Sono stati piuttosto ripetuti gli attacchi con l’acido subiti dalle ragazze che provavano a vivere una vita normale. Alcune studentesse infatti erano state colpite in questo modo per la loro decisione di andare a scuola. Pochi giorni fa una ragazza pakistana sfigurata dall’acido si è tolta la vita. Fakhra Yunus ha così chiuso la sua esistenza con un gesto tragico per l’orribile attacco sferratole dieci anni fa dal proprio marito, che l’accusa di essere una prostituta

mercoledì 21 marzo 2012

FATE FUORI ITALIA E GRECIA

l'italia che fine sta facendo? e gli italiani dove sono?

ASCOLTATE COSA DICONO CERTI ESPERTI, ASCOLTATE CON CHE CORAGGIO IL SIGNOR FARANGE PARLA AL PARLAMENTO EUROPEO.

Se solo noi Italiani avessimo un po del suo spirito combattivo sarebbe tutto diverso. Avremmo gia' ribaltato tutto. La verita' e' che ci mancano le palle. In questo paese o fai la rivoluzione o scappi.....




questo è veramente un omicidio di massa ..stanno mettendo in atto un olocausto di persone indifese ! ...in grecia gli alunni svengono in classe per la fame ! ..forse è ora di dire basta ...sempre se le truppe antisommossa europee ( di cui ormai fanno parte anche i ns carabinieri e la polizia di stato!!)


CI PERMETTERANNO ANCORA DI DIRE QUALCOSA ?????
vi prego di vedere i filmati: in particolare nel primo si parla di una tessera che è stata data ai cittadini greci e che memorizza tutte le spese sostenute in un anno e quali sono le entrate. se non si spende almeno il 30%, le tasse praticamente raddoppiano...........quindi conviene spendere e non risparmiare. ma seguitelo tutto il filmato perchè si dicono delle verità che qui non giungono: alto tasso di suicidi e bambini che svengono a scuola per la fame... nel secondo la studiosa palermitana spiega meglio la piattaforma salvastati che verrà gestita non da organi nazionali o europei comunitari , ma da.......... infine il fantastico Nigel Farage al parlamento europeo......su Papandreu e ..Monti...

http://youtu.be/2sbF_VsAmek


http://youtu.be/rOMal8helx0





e qui: è un ordine fate fuori italia e grecia e poi l'altro giorno alla comunità europea il nostro ministro ha aperto le porte agli ogm senza informarci nè chiederci nulla. quel che non capisco è perchè non si fa nulla , e allora ecco le parole di questo medico che ha deciso di non pagare più le tasse




FONTE: il web, da dove ti puoi informare e capire, se lo vuoi.....

giovedì 15 marzo 2012

IL PRINCIPATO DI FILETTINO E' REALTA'




Sembrava soltanto una provocazione, e invece a distanza di sette mesi il Principato di Filettino ha conquistato l’agognata indipendenza. Come principe è stato scelto l’avvocato Carlo Taormina, nelle cui mani sabato ha giurato il nuovo governo. Il piccolo Comune da 598 abitanti in provincia di Frosinone è ora uno Stato autonomo. Nel ruolo di presidente del Consiglio è stato nominato Pasquale Squitieri, regista cinematografico. Si avvera così il sogno del sindaco Luca Sellari, che l’agosto scorso aveva fatto parlare di sé il mondo annunciando la secessione da Roma. Il Principato di Filettino diventa un caso anche sul New York Times Da allora i cittadini hanno eletto un Parlamento composto da 30 deputati ed entro pochi giorni inizierà a riunirsi il nuovo governo. Ne fanno parte Guglielmo Cialone, ministro dello Sviluppo, Laura Iona, alla Cultura, Francesca Pontesilli, ministro dei Diritti della persona, Vincenzo Iannotti, responsabile delle Finanze, Roberto Cocco, al dicastero dei Lavori pubblici, Davide Della Morte, ministro della Sanità, Carlo Bonzano, ministro dell’Interno, Maria Rosaria Galella, ministro della Giustizia, e Carlo Monti, responsabile degli Esteri. Squitieri ha commentato: “Sono felice di essere stato chiamato a guidare il governo del Principato di Filettino che intende restituire ai cittadini il loro diritto alla proprietà del territorio. Il nostro obiettivo è di portare Filettino nel mondo facendone un centro positivo sul piano economico, culturale e sociale. Penso, ad esempio, anche all'organizzazione di un'importante rassegna di cinema”. Tutto era iniziato come una protesta contro la proposta dell’ex governo Berlusconi di accorpare i Comuni con meno di 1.000 abitanti. Un disegno di legge che è stato poi ritirato, ma a quel punto la battaglia di Filettino era iniziata ed era troppo tardi per fermarla.


Fonte: Sussidiario.it

mercoledì 29 febbraio 2012

11 SETTEMBRE "CORE BUSINESS"

La Casa Bianca esprime sconcerto e rabbia per le prime ammissioni ufficiali del Pentagono sulla cattiva gestione dei resti umani non identificati
I corpi di alcune vittime dell’11 settembre, fra soldati e civili, quello del volo United Flight 93 principalmente che non fu fra quelli schiantatisi a New York, vennero consegnate alla camera mortuaria più importante dell’esercito americano a Dover, nel Delaware, per essere cremati e la struttura, una volta assolto il compito consegnò il materiale di risulta ad una società privata di smaltimento rifiuti che smaltì tutto, come da “core business”, insieme agli altri rifiuti. E’ grande l’imbarazzo e la rabbia della Casa Bianca mentre il dipartimento della Difesa, il Pentagono, ammette e conferma quelle che finora erano state rivelazioni giornalistiche.
“Si tratta della prima volta che il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ammette la cattiva gestione dei resti di vittime e soldati”, scrivono le agenzie in Italia, “dopo che a novembre il Washington Post aveva rivelato che la più importante camera mortuaria dell’esercito statunitense a Dover, in Delaware, aveva gettato i resti di alcune delle vittime delle guerre in Afghanistan ed Iraq in una discarica della Virginia. Nel documento pubblicato ieri dal Pentagono si legge che i resti gettati appartenevano sì alle vittime del 11/9, ma non potevano essere “né analizzati né identificati”. “Il presidente Obama è stato informato dell’inchiesta (…) e sostiene con forza gli sforzi intrapresi dal Pentagono per introdurre dei cambiamenti profondi così da evitare in futuro questo genere di incidenti”, ha dichairato il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney. “Secondo il rapporto”, continuano le notizie arrivate in Italia,”dopo averli inceneriti, la camera mortuaria consegnava i resti umani non identificati ad un’azienda privata perchè fossero smaltiti assieme ad altri rifiuti organici. Stando al rapporto di Abizaid, nel delegare lo smaltimento dei resti con gli altri rifiuti, gli ufficiali a capo della camera mortuaria della base di Dover “davano per scontato che dopo l’incenerimento, non rimanesse nulla”.
E invece non era così: “Il metodo di smaltimento delle parti del corpo”, scrive il New York Times” delle vittime dell’11 settembre è stato limitato a ciò che secondo il rapporto erano “varie porzioni e resti”, che non potevano essere identificate nell’attacco al Pentagono e nel sito dello schianto a Shanksville, Pennsylvania. Il rapporto afferma che i resti sono stati cremati e piazzati in contenitori forniti ad una società di smaltimento di rifiuti biomedici, che li ha inceneriti e messi in discarica”, il che aggiunge informazioni peraltro a quel che dicono le agenzie, visto che per il Times è stata la società a provvedere alla ulteriore cremazione. Ai familiari delle vittime è stata raccontata una ulteriore versione: “Non ci possiamo credere, i resti del volo 93 erano sotto la cura e il controllo del coroner della contea del Somerset, Wallace Miller. Ci ha detto che non furono inviati resti a Dover”, ha detto Lisa Linden, portavoce famiglie del volo United Flight 93.

fonte Giornalettismo

IL MITO ALL BLACKS ABBATTUTO DALLA MALATTIA



E’ stato una delle stelle degli All Blacks. Un gigante in campo, e un mito per gli appassionati di sport. Forte, appassionato, tenace, come ad ogni rugbista si chiede.





E’ stato una delle stelle degli All Blacks. Un gigante in campo, e un mito per gli appassionati di sport. Forte, appassionato, tenace, come ad ogni rugbista si chiede.
Il campione neozelandese Jonah Tali Lomu, il colosso che grazie alla palla ovale era riuscito a fuggire dai sobborghi malfamati di Auckland, sta per perdere l’ultima battaglia della sua vita: quella contro la malattia. Dieci anni fa nessuno poteva neppure immaginare di fermare Jonah Lomu, il gigante invincibile. Implacabile ed implaccabile. Centoventi chili di muscoli per 1.96 d’altezza, i cento metri corsi in 10 secondi e 9 decimi. Il campione che da solo scardinava le mischie di tutto il mondo, un treno lanciato a piena velocità che il giorno della finale mondiale in Sudafrica spaventò anche Mandela. Adesso Jonah ha 36 anni, è immobile sul letto di un ospedale, ha perso trenta chili in un paio di settimane, le enormi braccia tatuate raggrinziscono per la malattia, lo sguardo è triste. Repubblica riporta il suo malessere: «Prima o poi tutti dobbiamo morire. Non avrei mai pensato di finire così», dice. E la luce negli occhi è sempre la stessa. Ci vuole subito un nuovo trapianto di rene, ma questa volta sarà ancora più dura. Jonah è tornato nell’ospedale di Auckland dopo che l’altro giorno le sue condizioni sono improvvisamente peggiorate. La Nuova Zelanda piange per il suo eroe, consapevole che la partita si è fatta disperata. Lui non si arrende, prova a prendere a spallate il male che porta con sé, come faceva con i suoi avversari. E tutto il mondo ovale è con lui, pronto a sostenerlo. Come una grande squadra di rugby. «Venerdì era andato a correre anche se non stava bene», spiega la moglie Nadene, scuotendo la testa. Jonah accenna un sorriso: «Il mio corpo ha come preso la forma di una pera. Erano dieci giorni che non riuscivo a trattenere il mangiare. Pensavo fosse un raffreddore. Invece era il mio rene che se n’era andato. Il corpo s’era così intossicato da bloccarsi. E sono caduto a terra».
A vincere contro infortuni e malattie Lomu c’era riuscito, più volte. Non ora, però: Lui, che a terra non ci era mai finito. Che a 19 anni era diventato il più giovane All Black della storia. E pochi mesi dopo era la stella del Mondiale sudafricano, celebrato da “Invictus” di Clint Eastwood. Così spaventosamente possente che scommettevano su chi sarebbe riuscito a placcarlo. Nelson Mandela volle conoscerlo e scambiò con lui qualche parola prima della finale. Di sicuro lo guardò negli occhi. Nella primavera, era il 1996, il ragazzo cominciò ad avvertire i primi sintomi della nefrite, che lo tenne fuori un paio di stagioni. Sembrava tutto finito – perché nessuno può fermare Lomu, dicevano -, alla successiva rassegna iridata tornò ad abbattere gli avversari come birilli. Con la maglia dei "Tutti Neri" ha giocato 63 partite realizzando 37 mete. Fino al 2003, secondo stop e inizio del calvario. Ci vuole un trapianto, il rene è quello di un amico dj, Grant Kereama. Jonah si riprende lentamente, non molla. Torna in palestra. Sogna di partecipare ai Mondiali del 2007. Segna una meta all’Inghilterra, ma si fa male ad una spalla. Ricomincia da capo, e va a giocare a Cardiff, in Galles. Però la malattia ormai lo ha placcato. E piano piano lo tira giù. Accetta un contratto con un club semi-professionistico di Marsiglia, due anni fa è con gli ottantamila del Meazza come testimonial. Dal terzo matrimonio con Nadene nascono due bimbi. Va in dialisi. Continua a lottare, diventa bodybuilder. Tra qualche settimana doveva partecipare ad un incontro benefico di pugilato. «Perché nessuno mette al tappeto Jonah Lomu», diceva. E c’era una luce triste nei suoi occhi.

fonte Giornalettismo/Repubblica