IL DISASTRO DEL MENEFREGHISMO
Sono passati tre anni da quel 6 aprile che mise in ginocchio l’Aquila e i paesi della provincia. Il 4 giugno del 2010, in occasione del G8 abruzzese, la Germania capitanata da Angela Merkel partecipò ai finanziamenti per la ricostruzione devolvendo all’Abruzzo sei milioni. Dopo un’indagine sul territorio il quotidiano Bild è partito all’attacco: “Finora non è stato fatto quasi niente”. 32.905 sarebbero gli abitanti a necessitare ancora di aiuti da parte dello Stato, 21.309 vivono in strutture del progetto “case”, in moduli abitativi provvisori, in affitti del fondo immobiliare, in edifici comunali, in affitti concordati col Dipartimento di Protezione Civile e 142 dividono l’esistenza con i finanzieri della caserma di Coppito. Due giorni fa Katharina Windmaisser, del quotidiano tedesco, ha raccontato l’arrivo nella città aquilana dilaniata dalle scosse di quel maledetto 2009: “Siamo arrivati qui con un permesso speciale, abbiamo trovato pentole ancora sul fornello, scarpe singole e peluche abbandonati sul ciglio della strada – conclude – e un silenzio di tomba.” Emanuela Ferrini, della comunità dei lavoratori, ha fornito loro dei caschi per la sicurezza: “Ricostruzione? Non esiste. Il mondo ci ha dimenticato”. Parole dure, vere che danno la spinta a proseguire la toccante passeggiata tra macerie, ricordi e parole piene di indignazione degli abitanti che non vedono miglioramenti. “Alla chiesa di Onna sarebbero dovuti arrivare 3,5 milioni della somma totale donata dal nostro popolo” ha detto il tedesco Frederick Däuble, vice capo della missione. Gli altri fondi spetterebbero rispettivamente a un giardino per bambini, un museo e un ambulatorio medico da costruire da zero. Tanta la commozione nelle parole di Ada Marucci, abitante di Onna: “Voi tedeschi siete i soli a pensare a noi”. La signora, di anni 94, è una delle tante persone ad aver vissuto la tragedia di vedere la propria casa spazzata via: “vorrei essere morta quella notte”. Perché i sopravvissuti sono costretti a invocare la morte? Ma soprattutto che fine hanno fatto gli aiuti tedeschi?
Fonte: Giornalettismo
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