martedì 17 aprile 2012

IMU, LA TASSA PIU' ODIOSA




La tassa più odiosa in assoluto è quella sulla prima casa. Il bene più prezioso per le famiglie italiane che lo hanno spesso pagato con una vita di sacrifici. La introdusse per primo Amato, il tesoriere di Bottino Craxi, nominato presidente del Consiglio nel 1992 per la grande esperienza maturata nel PSI e oggi pensionato d'oro con 31.000 euro al mese. Rigor Montis l'ha reintrodotta, ne ha cambiato il nome da ICI a IMU e l'ha aumentata, di quanto non è ancora dato sapere esattamente, ma si presume del 50% in più sull' ICI precedente della prima casa e del 100% in più sulla seconda casa. L'ammontare dipenderà dal buco di bilancio da colmare entro fine anno. Le ultime notizie, del tutto provvisorie come questo governo badogliano, dicono che l'IMU si pagherà in tre rate. Leggere i termini della riscossione è un'impresa. L'acconto di giugno sulla prima abitazione verrà effettuato con l'aliquota dello 0,4% alla rendita catastale rivalutata del 5% e moltiplicata per 160 da cui vanno detratti 200 euro e 50 per ogni figlio di età inferiore a 26 anni e convivente. Sul valore calcolato si pagherà un terzo. Il calcolo per le case non di abitazione principale avverrà dalla stessa rendita con un'aliquota di riferimento dello 0,76%. e si pagherà forse in tre rate o forse in due. Solo a settembre si saprà il valore dell'imposta e le due rate successive saranno variabili in funzione delle necessità di bilancio. Se un Comune tassa dello 0,6% una casa dalla rendita di 1.000 euro, la prima rata sarà di 157,33 euro, ma le due successive salirebbero a 325,33 euro per arrivare al totale di 808 euro. Se invece il Comune applicasse l'aliquota minima dello 0,2% il contribuente maturerebbe il diritto a un rimborso di 21,33 euro perché la sua imposta totale sarebbe di 136 euro a fronte di 157,33 pagate a giugno. Chiaro? Chiaro un cazzo! Una supercazzola montiana prematurata come se fosse antani. Ci costeranno di più il commercialista e le sanzioni di Equitalia per gli inevitabili errori del pagamento dell'IMU.L'IMU si applica anche a chi paga un mutuo e questa è una vera e propria schifezza. Sei tassato su un bene che non è ancora tuo. Inoltre, chi non paga può essere privato del suo unico tetto dallo Stato. Questo NON è giusto e la legge va cambiata! Equitalia non può rivalersi sulla prima casa.Si sta avverando la previsione di Tremorti , il debito pubblico pagato dai risparmi privati. Rigor Montis sta divorando i nostri beni, a iniziare dalla casa, per pagare gli interessi sul debito pubblico alle banche. Loro non si arrenderanno mai, noi neppure. Ci vediamo in Parlamento.
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L'analisi SUll'IMU
Guida (provvisoria) alle imposte sugli immobili
Il governo può sempre modificare aliquote e detrazioni dopo l'incasso di giugno
Se non fosse una faccenda assai seria perché c'è in ballo il portafoglio di milioni di italiani si potrebbe ormai parlare di commedia. Le modalità di pagamento dell'Imu appaiono infatti destinate a cambiare ancora. L'acconto da versare entro il 18 giugno dovrebbe essere non più della metà ma bensì di un terzo della somma dovuta applicando le aliquote e le detrazioni che il decreto Salva Italia identifica come quelle standard. Al contribuente toccherà versare poi altre due rate; una a settembre e una a dicembre.Almeno, questo dovrebbe succedere a seguito degli emendamenti che lunedì prossimo saranno presentati alla Commissione finanze della Camera per definire nuove modalità di rateazione dell'imposta. Nell'attesa delle proposte cerchiamo di fare il punto sulla situazione.A giugno in tutti i casi l'imposta si pagherà in acconto: sull'abitazione principale il computo verrà effettuato applicando l'aliquota dello 0,4% alla rendita catastale rivalutata del 5% e moltiplicata per 160; dal risultato vanno detratti 200 euro in tutti i casi più altri 50 per ogni figlio di età inferiore a 26 anni e convivente; se passerà l'emendamento sul valore così calcolato si pagherà un terzo. Per le case che non hanno le caratteristiche dell'abitazione principale invece il computo avverrà partendo dalla rendita moltiplicata come descritto sopra, ma l'aliquota di riferimento sarà lo 0,76%. Non è al momento chiaro se anche in questo caso bisognerà pagare in tre rate o se rimarrà in vigore la regola originaria che prevede il pagamento in due tranche. Ma questo, se vogliamo, è solo un aspetto minore del problema: il principale è che fino a settembre non si potrà comunque sapere l'ammontare reale dell'imposta, perché il governo si è riservato la possibilità di modificare, sulla base dell'incasso reale che otterrà a giugno, il range di aliquote e detrazioni entro cui i Comuni dovranno muoversi.Per cui le due rate successive alla prima potranno risultare di entità anche molto diversa: se un Comune decidesse di tassare i residenti allo 0,6% (aliquota massima prevista dal Salva Italia e ancora suscettibile di peggioramenti) una casa dalla rendita di 1.000 euro pagherebbe alla prima rata 157,33 euro, ma le due successive salirebbero a 325,33 euro per arrivare al totale di 808 euro. Se invece il Comune optasse per l'aliquota minima dello 0,2% il contribuente maturerebbe il diritto a un rimborso di 21,33 euro perché la sua imposta totale sarebbe di 136 euro a fronte di 157,33 pagate a giugno. La rateazione tripartita non è la sola novità che si prospetta: infatti gli emendamenti dovrebbero anche recepire la norma che consente ai Comuni di abbassare, come succedeva per l'Ici, a livelli minimi l'imposta sugli immobili concessi in locazione a canone concordato. Il provvedimento è stato chiesto sia dalle organizzazioni dei proprietari che da quelle degli inquilini ma rischia di rimanere una norma di facciata: nelle grandi città infatti i canoni concordati riguardano solo una piccola minoranza di contratti perché l'appeal fiscale non compensa il forte sconto che concedono agli inquilini rispetto agli affitti del mercato libero. Vi sarebbe invece contrarietà a concedere le agevolazioni prima casa agli anziani ricoverati in casa di riposo. Stando alle agenzie il relatore Gianfranco Conte avrebbe spiegato che agevolando l'Imu si spingono i familiari a mettere gli anziani nella casa di riposo per usufruire della tassazione più leggera. Non sarebbe un grande affare: per quanto possa essere cara, l'Imu non agevolata costa assai meno della retta di un ospizio.
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FISCO
Equitalia, due mesi per pagarepoi ti pignorano la casa
Nuove regole al via. Lo Stato vuole incassare 13 miliardi. Si deve saldare ancora prima di un processo che definisca chi ha ragione
L'Agenzia delle Entrate cala l'arma "fine del mondo" sui contribuenti: in modo silenzioso, dopo un rinvio estivo e tre rivisitazioni in altrettanti decreti, ventiquattro ore fa l'Agenzia ha offerto al mastino Equitalia uno strumento di rara efficacia. Dopo 60 giorni dall'avviso al contribuente ("Devi pagare", e si parla di debiti con lo Stato contratti a partire dal 2007, imposte sui redditi, Iva, Irap), l'Equitalia guidata da Attilio Befera, l'istituzione più temuta del paese, potrà attivare i suoi mezzi per recuperare il debito. Senza muovere un passo, potrà iscrivere ipoteca sull'artigiano considerato infedele (facendo scattare una comunicazione alla centrale rischi delle banche con conseguente chiusura dei fidi), potrà pignorare il suo conto corrente (rendendo impossibile il pagamento di dipendenti e fornitori), avviare i pignoramenti presso terzi (sono i crediti dei clienti, Equitalia ha il potere di arrivare anche lì) e far partire le ganasce fiscali su auto e van posseduti. Da ieri, il "titolo di debito" è immediatamente esecutivo: basta un avviso per considerarti in mora. Non c'è più bisogno di istruire una cartella esattoriale che, ricorsi compresi, portava al saldo dell'eventuale debito entro 15-18 mesi. Il problema è che in quattro casi su dieci i ricorsi davano ragione al contribuente. Già. Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha chiesto al suo braccio destro Befera certezza di entrate, gli ha assegnato l'obiettivo 13 miliardi
per la prossima raccolta fiscale e, quindi, gli ha offerto una legge che dà al Fisco poteri mai visti nella storia della Repubblica. Entro 61 giorni dall'avviso - a prescindere dal fatto che l'avviso sia stato ricevuto o dorma in un ufficio delle Poste, in una Casa comunale - il contribuente o paga l'intera somma o contesta pagandone un terzo (più gli interessi maturati). Si deve saldare prima ancora dell'istruzione di un processo amministrativo che definisca chi ha ragione. Di fronte al ricorso del cittadino, per sei mesi gli agenti della riscossione non potranno avviare pignoramenti, ma potranno ipotecare una casa e bloccare un'auto. Se Equitalia, poi, si convince che c'è "fondato pericolo" di perdere il credito, ha il mandato per fare quello che crede: sequestrare una pensione, mandare un bene all'asta immobiliare. Se il colpito dimostrerà di avere problemi di liquidità - novità della terza e ultima rivisitazione - chiederà a un giudice tributario una sospensiva per fermare l'azione (per 150-180 giorni) oppure aderirà a un concordato (sconto con trattativa). "Non esiste più diritto alla difesa, devi versare che tu abbia torto o ragione", attacca l'avvocato Alberto Goffi, consigliere regionale Udc del Piemonte, riferimento della rivolta anti-Equitalia. "Si sta colpendo chi ha fatto dichiarazioni fedeli e oggi, a causa della crisi, non è in grado di pagare le tasse. Non puoi impugnare quello che hai dichiarato, è la condanna a morte delle imprese oneste". Pietro Giordano, segretario Adiconsum: "Con questi tassi prossimi all'usura crescerà il debito dei contribuenti, le misure introdotte a luglio vengono vanificate". Già, sull'onda delle sconfitte alle amministrative e le conseguenti urla della Lega ("tutta colpa di Equitalia"), a inizio estate il governo innalzò a 20 mila euro il tetto per l'ipoteca sulla prima casa, pretese due avvisi prima di apporre le ganasce fiscali e allungò a 72 mesi le rate per i debiti. Quindi, per cercare di diminuire il gigantesco contenzioso fermo nelle commissioni di ricorso, l'Agenzia ha avviato un mini-condono per chi aveva contestato. Ieri, però, è stata sguainata l'arma letale: "60 giorni per pagare". A fine mese arriverà il redditometro, quindi il carcere per gli evasori. I dirigenti dell'Agenzia: "Ora possiamo andare avanti spediti, gli esattori punteranno al sodo. Usciamo dall'Ottocento, entriamo nel Duemila".

FONTE: Beppegrillo.it / repubblica.it/economia /

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