mercoledì 29 settembre 2010

IPERATTIVITA' MALATTIA DEL MILLENNIO

Attenti a non copiare gli Stati Uniti dove si stanno pagando le conseguenze dell’uso non corretto del Ritalin, farmaco che viene prescritto a bambini che soffrono della sindrome da iperattività. Il Ritalin è della classe delle anfetamine come l'extasy, l'LSD, cocaina, morfina, ecc, ecc. Dal 1989 è stato ritirato dal mercato e messo nella tabella degli stupefacenti dal nostro Ministero della sanità, per decreto ministeriale dal marzo 2003 è stato spostato dalla tabella degli stupefacenti a quella degli psicofarmaci. Quindi ci troveremo a breve medici che prescriveranno il Ritalin. Questa anfetamina ha, nelle intenzioni del Ministro, lo scopo di curare i bambini affetti da ADHD, sindrome da iper-attività. Non è una malattia ma un insieme di comportamenti ritenuti non normali che vengono riportati alla normalità dal Ritalin . C’è un rischio che si può correre anche in Italia- dice Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell’età evolutiva e Direttore dell’Istituto di Ortofonologia di Roma- dove sulla diagnosi della sindrome da iperattività c’è una grande confusione. Basti pensare che fino a tre mesi fa i dati ufficiali annunciati dai Centri di eccellenza del nostro Paese indicavano l’incidenza della sindrome nel 4 per cento dei bambini, in pratica un bambino iperattivo ogni classe. Adesso, ad appena novanta giorni di distanza si comunica che l’incidenza non supera l’1 per cento e precisamente è lo 0,80. Questo vuol dire che si è fatta diagnosi di sindrome di iperattività in modo a dir poco sconcertante”. “Il problema di fondo è la diagnosi del disturbo- aggiunge Bianchi di Castelbianco- e vanno individuati con esattezza i bambini veramente sofferenti di questa patologia. Mi chiedo come possa avvenire questa individuazione se non sono ancora certi i criteri di diagnosi. Spesso si sente dire che il farmaco è molto efficace. Non si discute sulla validità della sostanza ma sul fatto che il farmaco funziona bene anche perché viene dato a bambini che non stavano male. Erano ritenuti iperattivi e dopo la cura sono giudicati “guariti”. Il fatto era che erano sani anche prima della terapia”.
Fonte: http://salute.notizie360.it/


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