martedì 27 luglio 2010

BANCHE ARMATE

Unicredit, Deutsche Bank e Intesa San Paolo: sono le prime tre banche nella classifica dei 10 istituti di credito più coinvolti nel 2007 nell'export di armi. Secondo la relazione annuale dell'Unità per le Autorizzazioni dei Materiali di Armamento del ministero degli Esteri (Uama) alla Presidenza del consiglio, le banche italiane l'anno scorso hanno fatto da intermediarie per un giro d'affari di 1 miliardo e 224 milioni di euro. Sui conti bancari di Unicredit sono transitati più di 183milioni di euro (pari al 14,96%) degli export autorizzati (in base alle legge 185 del 1990) dal Governo italiano alle imprese che producono armi. Dalla Deutsche Bank sono passati 173milioni di euro (14,20%) e da Intesa San Paolo oltre 144 milioni (11,81%). Le altre banche armate sono: Citibank (84 milioni di euro, 6,86%), Banca Nazionale del Lavoro (63milioni, 5,21%), Abc International (58milioni, 4,74%), Cassa di Risparmio di Bologna (53 milioni, 4,38%), Bnp Paribas (48 milioni, 3,95%), Hsbc Bank (27milioni, 2,22%) e Commerz Bank (26milioni, 2,20%). Dalla relazione dell'Uama alla Presidenza del Consiglio emerge anche che fra i paesi, non Nato, in cui le aziende italiane hanno esportato più armi figurano Pakistan (471milioni di euro), Malaysia (119milioni di euro), Iraq (84milioni), Arabia Saudita (65milioni) e Libia (56milioni). Nel 2007 l'export italiano di armi è stato pari a 2 miliardi e 369 milioni di euro (nel 2006 era pari a 2 miliardi e 192mila euro): solo il 53,3% verso paesi della Nato e dell'Unione europea. La relazione completa è sul sito www.governo.it/presidenza/ucpma. Il rapporto del presidente del Consiglio sui 'lineamenti di politica del governo in materia di esportazione, importazione e transito dei materiali d'armamento' nel 2007 presentato oggi a Palazzo Chigi mostra un aumento delle esportazioni di materiali di armamento, al netto delle operazioni Intergovernative, del 9,4%. Delle 1391 autorizzazioni all'esportazione, le 1037 definitive, "per le quali e' previsto il corrispettivo regolamento finanziario", sono pari a 2.369.006.383 di euro. Fra le esportazioni autorizzate emergono "l'importante commessa" verso il Pakistan (il 20% del totale pari a 471 milioni di euro) per sistemi di difesa antiaerea di punto e le commesse per pattugliatori ed artiglierie navali per la Turchia.
Fra gli esportatori primeggia, come volume finanziario, l'MBDA ITALIA con oltre il 18,49% , pari a circa 442,9 mln. di €, seguita da:
INTERMARINE con il 10,22%, pari a circa 244,8 mln. di €;
FINCANTIERI con il 7.99%, pari a circa 191,6 mln. di €;
AGUSTAWESTLAND con il 7,93%, pari a circa 190,0 mln. di €;
OTO MELARA con il 7,0%, pari a circa 167,65 mln. di €;
GALILEO AVIONICA con il 6,72%, pari a circa 160,99 mln. di €;
AVIO con il 5,97%, pari a circa 143,1 mln. di €;
IVECO con il 4,48%, pari a circa 107,3 mln. di €;
ALENIA AERMACCHI con il 3,98%, pari a circa 95,3 mln. di €;
ORIZZONTE Sist. Nav. con l'2,48%, pari a circa 59,4 mln. di €.
Per quanto attiene, invece, ai Paesi principali destinatari delle autorizzazioni alle esportazioni definitive di materiale d'armamento, il Pakistan si attesta nell'anno 2007 al primo posto con l'19,91%, pari a circa 471,6 mln. di € con 30 autorizzazioni, seguito da:
FINLANDIA con il 10,59%, pari 250,96 mln. di €;
TURCHIA con il 7,37%, pari a circa 174,57 mln. di €;
REGNO UNITO con al 5,98%, pari a 141,77 mln. di €;
STATI UNITI con il 5,81%, pari a circa 137,72 mln. di €;
AUSTRIA con il 5,05%, pari a 119,72 mln. di €;
MALESIA con il 5,04%, pari a 119,28 mln. di €;
SPAGNA con il 5,02%, pari a circa 118,84 mln. di €;
IRAQ con il 3,55%, pari a circa 84,0 mln. di €;
FRANCIA con il 3,48%, pari a 82,39 mln. di €.

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