sabato 17 luglio 2010

ORO NERO D'ABRUZZO

Che l’Abruzzo venga trivellato per ricavare oro nero piace all’industria, ma meno ai cittadini. A sette chilometri dalla spiaggia di Ortona potrebbe presto nascere una piattaforma petrolifera, per il progetto Elsa2 della Vega Oil. La società controllata dalla canadese Cygam ha spostato le sue mire sulla regione dei Parchi sulla scia dell’ipotesi già ventilata da altri colossi, come Eni, Petroceltic, Medoilgas. WWF e Legambiente a febbraio hanno pubblicato un dossier che rivela che circa la metà del territorio abruzzese, che comprende l’80% della popolazione, è coinvolta in richieste e permessi di ricerca per l’estrazione di idrocarburi. Sembra proprio che la Regione abbia scoperto un amore per le sue risorse del sottosuolo, come spiega il Rapporto Annuale 2008 del Dipartimento dell’Energia. Gli ambientalisti chiedono una moratoria, i sindaci della costa si appellano al referendum, i cittadini hanno chiamato esperti e docenti universitari per smontare la Vega Oil: il problema maggiore è di natura ambientale e si chiama desolforizzazione, tra gli scarti c’è l’idrogeno solforato, che è nocivo. Lo stop delle attività di trivellazione scade alla fine di dicembre e i gruppi anti-petrolio stanno affilando le armi.

Nessun commento: