lunedì 19 luglio 2010

LE LORO IDEE CAMMINANO CON NOI

Una marcia e una veglia notturna sono state organizzate in via D'Amelio a Palermo, per ricordare, a diciotto anni dalla strage mafiosa, il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta. Dopo appena 57 giorni dalla strage di Capaci, dove morì Falcone, il 19 luglio 1992, alle 16,58 un'auto imbottita con cento chili di tritolo fece tremare ancora una volta Palermo. La città non si ferma e in questo modo reagisce anche all'ennesimo episodio di violenza, che sabato ha portato ignoti a distruggere la statua del magistrato insieme a quella del collega e compagno di avventura Giovanni Falcone, lasciate in ricordo delle due vittime di mafia a piazza Politema. I manifestati sono arrivati cantando "Bella ciao" e stringendo in mano l'ormai nota agenda rossa, per ricordare quella, simile, da cui Borsellino non si separava mai e di cui si sono perse le tracce subito dopo l'eccidio. Un centinaio circa, non molti, presenti alla manifestazione: "Colpa del caldo - spiega Rita Borsellino, eurodeputato e sorella del magistrato - ma prima di dire che Palermo volta le spalle a Paolo Borsellino bisogna aspettare che si concludano tutte le numerose manifestazioni organizzate da un cartello di associazioni e farne un bilancio". L'arrivo dopo due ore di marcia, mentre è già iniziata la polemica politica. "Almeno in occasione di anniversari che appartengono all'intero Paese, la sinistra dovrebbe avere il buon gusto di spegnere le sirene della propaganda" dice Francesco Pasquali, coordinatore nazionale dei Giovani del Pdl. Mentre l'Idv attacca il guardasigilli Angelino Alfano: "Grave e immotivata la sua assenza". Da oggi, infine, due carabinieri sorvegliano le statue di Falcone e Borsellino riaggiustate e tornate al loro posto, in via Libertà a Palermo. Oggi al ministero della Giustizia si terrà una messa privata di suffragio. Il fratello del giudice Borsellino, Salvatore, intanto, prevede una svolta nelle indagini sulla strage.

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