venerdì 9 luglio 2010

GOLFO DEL MESSICO: UNA BOMBA ECOLOGICA AD OROLOGERIA

Oltre 27 mila pozzi di petrolio e di gas sono nascosti nella dura roccia sul fondo del Golfo del Messico, un campo minato ambientale che è stato ignorato per decenni. E nessuno, nè l’industria, nè il governo, sia accerta che non vi siano perdite, a quanto rivela un’inchiesta dell’Associated Press ripresa da The Huffington Post. I più vecchi questi pozzi sono stati abbandonati alla fine degli Anni Quaranta, il che solleva il sospetto che molte chiusure ermetiche si stiano deteriorando. L’inchiesta condotta dall’AP ha trovato zone di particolare preoccupazione su 3.500 dei pozzi abbandonati, quelli che il governo federale definisce ”temporaneamente abbandonati”. Le norme riguardanti i pozzi temporaneamente abbandonati prevedono che le compagnie presentino piani per il riutilizzo o la chiusura definitiva nel giro di un anno. Ma queste norme vengono eluse, e oltre mille pozzi sono rimasti nelle loro incomplete condizioni per oltre un decennio. Tre quarti dei pozzi temporaneamente chiusi ermeticamente sono stati abbandonati per un anno, e molti altri dagli Anni Cinquanta e Sessanta, nonostante che le chiusure per i pozzi temporaneamente abbandonati non sono così sicure come per quelli chiusi. Un terribile esempio del danno potenziale viene dal pozzo sotto la piattaforma petrolifera Deepwater Horizon, che stava per essere chiuso temporaneamente quando esplose il 20 aprile. Secondo dati di fonti governative, la sola BP ha abbandonato 600 pozzi nel golfo. Vi sono ampie ragioni per preoccuparsi per tutti i pozzi, quelli chiusi temporaneamente e permanentemente, perchè, scrive l’AP, l’esperienza dimostra che quei pozzi, almeno quelli in terra, spesso hanno perdite. I pozzi sono chiusi sott’acqua più o meno come lo sono in superficie, e sia gli uni che gli altri hanno le stesse possibilità di guastarsi. Gli esperti dicono che questi pozzi possono incrementare la loro pressione, e ‘’svegliarsi” al pari di un vulcano. Quel che è ancor più preoccupante, per quanto riguarda i pozzi sottomarini, è che anni di pressione e di acqua marina, possano aver causato corrosioni e indebolimenti delle strutture.

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