venerdì 30 luglio 2010

NUOVE SCOPERTE IN AUSTRALIA

Squali preistorici con sei branchie, ruvetti giganti, sciami di crostacei e molte altre specie marine finora sconosciute sono state scoperte a 1400 metri di profondità al largo delle costa nordest dell'Australia. L'equipe di ricerca dell'università del Queensland, guidata dal neurobiologo Justin Marshall, ha usato attrezzature ad alta tecnologia per filmare in profondità nella barriera corallina detta Osprey Reef, 350 km a nordest di Cairns, con cineprese telecomandate sensibili alla luce di minima intensità, poggiate sul fondo marino. Tra le riprese di maggiore interesse, quelle del nautilo, un cefalopode che occupa una grande conchiglia a spirale, considerato uno dei 'fossili viventì. «Osprey Reef, è un'area del Mar dei Coralli di alto valore per la biodiversità, ed è quindi della massima importanza identificare gli ecosistemi e le specie che la abitano in profondità, dove non giunge la luce del sole», ha detto Marshall alla radio Abc. «Semplicemente non sappiamo che vita vi sià laggiù, e le nostre cineprese ora possono registrare le attività e i comportamenti nella più grande biosfera dell'Australia, le profondità marine». Secondo Marshall la ricerca potrà portare a nuove scoperte scientifiche. Sarà possibile studiare il funzionamento degli occhi e dei cervelli primitivi in un mondo senza luce, e questo aiuterà i neuroscienziati a comprendere meglio la vista umana. «Molte delle conoscenze su come le cellule nervose funzionano e comunicano è partita dalla ricerca sulle cellule nervose giganti dei polipi e di altri cefalopodi», ha spiegato. «Ora stiamo tornando a questi modelli originali, sia per il loro interesse intrinseco, sia per comprendere meglio i disturbi cerebrali che portano a condizioni come l'epilessia».

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