L’esposizione prolungata all’arsenico presente nell’acqua potabile, anche in quantità piccolissime, può provocare diverse forme di tumore e in generale aumenta il rischio di morte. E’ quanto risulta dal più vasto studio di questo tipo, condotto su oltre 11.700 persone in Bangladesh e pubblicato nell’edizione online della rivista The Lancet.Le possibili implicazioni per la salute pubblica, secondo i ricercatori, sono importanti, soprattutto considerando che il problema della contaminazione con arsenico delle acque potabili è presente in almeno 70 Paesi. Si stima che soltanto in Bangladesh a partire dagli anni ‘70 almeno 35 milioni di persone abbiano bevuto acqua contaminata con arsenico, in quello che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) considera “il più grande avvelenamento di massa nella storia di una popolazione”. Lo studio, coordinato da Habibul Ahsan dell’università di Chicago, si chiama Heals (Health Effects of Arsenic Longitudinal Study) e la popolazione del Bangladesh sulla quale è stato condotto era esposta a dosi pari a 10 microgrammi per litro. Questo, secondo la ricerca, è stato sufficiente a provocare il 21% delle morti per tutte le cause e il 24% di quelle attribuite alle malattie croniche. I tumori più frequenti associati al consumo di arsenico sono quelli che >colpiscono fegato, cistifellea e pelle. Tra le malattie, le più comuni sono quelle cardiovascolari.
giovedì 24 giugno 2010
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