Un omicidio-suicidio ogni 10 giorni in Italia. In totale sono 340 i casi di omicidio-suicidio registrati in Italia tra il 2000 e il 2008, che hanno prodotto, compresi gli autori, quasi 1000 vittime. Ogni 10 giorni un padre, un marito (l'autore è nel 93% dei casi un uomo) pianifica il proprio 'suicidio allargato', trascinando con sé la coniuge o la partner (complessivamente 53% dei casi), uno o più figli (19% dei casi) o altri familiari. E' quanto emerge dall'anticipazione del Rapporto Eures-Ansa sull'Omicidio volontario in Italia 2009. E' proprio la famiglia l'ambito principale in cui maturano gli omicidi-suicidi, nel 91,6% dei casi, a fronte dell'8,4% riferibile ad altri contesti (disagio mentale, vicinato, ecc.). Sono invece soprattutto donne le vittime degli omicidi (75% dei casi contro il 25% uomini), mentre la fascia di eta' piu' colpita e' quella compresa tra i 25 e i 54 anni (50,2% dei casi), cui seguono le vittime anziane (20,8% gli over 64) e i minori (13,5%). Nell'analizzare il movente dell'omicidio-suicido, ricordando che questo rappresenta in larga misura un sottoinsieme dell'omicidio familiare, prevale tra i moventi censiti quello passionale o del possesso (25,1% delle vittime), seguito dai conflitti relazionali del quotidiano (20,1%), dalle situazioni di disagio o grave malattia della vittima (9,6% dei casi). Ma è il disturbo psichico e mentale dell'autore a spiegare la maggioranza degli eventi, considerato che nel 15,8% dei casi è stata rilevata una vera e propria patologia e nel 16,5% i casi sono stati archiviati come 'raptus', ovvero eventi difficilmente spiegabili attraverso segnali forti riferiti alle abitudini di vita e ai comportamenti degli autori precedenti all'evento omicidiario. Anche per questa ragione colpisce il fatto che il 66,3% delle stragi familiari sia compiuto con un'arma da fuoco, che l'autore successivamente rivolge contro se stesso. Gli omicidio-suicidi sono aumentati nel 2008: +28% gli eventi (che passano da 25 nel 2007 a 32 nel 2008) e +68% le vittime (da 25 a 42). Un fenomeno che risulta inoltre in forte aumento sia in termini di incidenza sul complesso degli omicidi (passando dal 6,6% dei casi al 9,4%), sia, più in particolare, sugli omicidi in famiglia (dove si concentra la quasi totalità dei casi di omicidio-suicidio); tra questi, infatti, piu' di un omicidio su cinque nel 2008 (il 21,3%) termina con il suicidio dell'autore (rispetto al 15,9% del 2007). L'omicidio-suicidio si concentra prevalentemente nelle regioni del Nord Italia, dove e' avvenuto il 59,4% degli eventi censiti nel 2008 (pari a 19 casi, a fronte del 48% nel 2007); seguono le regioni del Centro (7 eventi pari al 21,9%) e quelle del Sud (6 casi, pari al 18,8%). Sono il Veneto e la Toscana a registrare nel 2008 il numero maggiore di casi (5, pari al 15,6%), seguite dalla Lombardia e dalla Puglia (entrambe con 3 casi).
Grazie a Piero C. (Castelvetrano)
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