In Cina ci sono almeno 64,5 milioni di nuove case disabitate, uno dei segnali più preoccupanti della speculazione immobiliare e della conseguente bolla che sta crescendo nel Paese. Il mercato del mattone rimane infatti pericolosamente iper-stimolato, una scelta economica che rischia di distruggere la stabilità sociale e finanziaria. Lo denuncia uno dei maggiori economisti cinese, su un giornale ufficiale. Secondo Yi Xianrong, economista dell’Accademia delle scienze sociali, “le misurazioni della distribuzione elettrica mostrano come ci siano circa 64,5 milioni di case e appartamenti vuoti, per la maggior parte nelle aree urbane del Paese. Sono state costruite speculando sul mercato, e non hanno trovato una sistemazione”. Sul Quotidiano del popolo, il professore definisce questo dato “scioccante. Se la bolla immobiliare non scoppia, ci saranno ripercussioni terribili sul benessere dei residenti. Sarà colpita la sicurezza finanziaria e la crescita economica coordinata”. Questa bolla è stata creata “dalla sbagliata distribuzione delle risorse, da distorsione dei prezzi e dallo spreco del benessere che deriva dalla crescita economica”. Anche se l’articolo è apparso sull’edizione internazionale del giornale, e non in quella cinese, la sua stesura dimostra che il governo ha paura di questa bolla e dell’instabilità che potrebbe creare. Pechino ha già annunciato una serie di misure per raffreddare il settore immobiliare, fra cui l’aumento dei tassi dei mutui, ma questo sembra ancora inefficiente. Lo scorso maggio il prezzo degli immobili è cresciuto dello 0,2% rispetto al mese precedente, e questo influisce sulle fasce più deboli della popolazione. Per il professore, servono passi più robusti: “Il problema è che l’investimento immobiliare ha completamente rovesciato il concetto tradizionale della gestione del benessere”.
lunedì 11 ottobre 2010
DATEMI IL MATTONE
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