domenica 3 ottobre 2010

DIETA SANA PER COMBATTERE LA DEPRESSIONE NELLE DONNE

Donne, come difenderci dalla depressione senza ricorrere ai farmaci? Cominciando ad applicare un regime alimentare corretto e una dieta ricca di frutta e verdura, ma a basso contenuto di grassi. A sostenerlo uno studio svolto dall'Università di Melbourne, in Australia. Secondo la ricerca, infatti, a renderci più equilibate e sane basta mangiare sano ed equilibrato. Grazie al consumo di determinate sostanze, infatti, il nostro sistema immunitario è in grado di reagire meglio, difendendoci anche dalle malattie cardiache. Come? Evitando possibili infiammazioni sistematiche dell'organismo, che a lungo andare porterebbero a scompensi psichici. Ma vediamo cosa dice la ricerca. "Le donne che consumano più frequentemente frutta e verdure, riducendo i grassi al minimo necessario, hanno meno possibilità di contrarre malattie cardiache e di avere problemi depressivi". Lo studio è stato condotto su un campione di 1046 donne di età compresa tra i 20 e i 93 anni, che per 10 anni sono state sottoposte a questionari su dieta, alimentazione e stile di vita, e ad analisi mediche. Il risultato è stato molto chiaro: "I problemi mentali colpiscono più frequentemente le signore amanti di cibi grassi o troppo raffinati". Provate ad indovinare quali sono i principali nemici a tavola? Hamburger, pane bianco, pizza, patatine, bevande al latte aromatizzate, birra, zucchero e dolci. Più o meno l'alimentazione di una donna americana. Invece, dallo studio è venuto fuori che le donne che consumavano verdure, frutta, manzo, agnello, pesce e cereali integrali risultavano molto più equilibrate sia nel fisico che nell'umore. "Le cattive abitudini alimentari indeboliscono il sistema immunitario", questa l'opinione della professoressa Jacka, che ha condotto l'indagine. I suoi strali si scagliano anche contro la dieta mediterranea, verso la quale la ricercatrice si è dimostrata un po' scettica per la troppa quantità di carboidrati e lipidi: "è assai sana: ma bisogna ricordare che quello che non si mangia è altrettanto importante: via zuccheri e grassi, che, tra l'altro, riducono il livello di fondamentali proteine presenti nel cervello". Forse, però, la prof. Jacka non ha mai assaporato la soddisfazione e il senso di appagamento che derivano da un bel piatto di spaghetti al pomodoro.

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