venerdì 5 novembre 2010

5 & 6 NOVEMBRE 1994, PER NON DIMENTICARE

L'alluvione del novembre 1994 si è rivelata una catastrofe e non soltanto una calamità naturale. E' stato l’evento più grave che ha colpito il Piemonte negli ultimi 50 anni. L'area alluvionata, infatti, ha interessato territori appartenenti a quattro province piemontesi: Cuneo, Asti e Alessandria, situate lungo l'asta del Tanaro, e Vercelli sul fiume Po. L'onda di piena ha percorso tutto il fiume Tanaro fino alla sua confluenza con il Po e oltre in modo via via sempre più violento provocando danni ingenti sull'intera economia del Paese. Nel territorio alessandrino, in particolare, sono stati interessati tutti i principali corsi d'acqua provenienti da Ovest, principalmente il torrente Belbo, il fiume Bormida (in minor misura) e i fiumi Tanaro e Po. Il Tanaro è sempre stato considerato dagli Alessandrini un fiume amico ed innocuo (il soprannome "Tani bunason" lo conferma) e perciò anche in quest'occasione è stato sottovalutato il suo reale potenziale distruttivo. Ma l'impatto con una realtà fatta di case e strade sventrate, intere abitazioni, nell'immediata periferia, rese inagibili dalla furia delle acque, centinaia di persone senza casa, decine di attività produttive impossibilitate a riprendere la regolare attività, scuole chiuse per parecchi giorni, strade non percorribili, linee ferroviarie interrotte, rete fognaria intasata, perdita per annegamento di molti animali, ne sono una dimostrazione. L'alluvione del 6 novembre si è rivelata un evento straordinario e perciò si è resa necessaria una riflessione obiettiva sulle dinamiche che hanno provocato tale fenomeno. Le cause sono state molteplici e di varia natura e si sono sommate le une alle altre.
Cause atmosferiche:
una perturbazione ciclonica proveniente dalla Costa Azzurra;
una tempesta sciroccale dall'Africa;
una bassa pressione sulle vallate dell'alto Tanaro;
un'area anticiclonica sulla Lombardia che costringe la perturbazione a fermarsi sul Piemonte per parecchi giorni. Tra il 4 e il 6 Novembre cade circa il 30% delle precipitazioni annue.
Cause legate all'azione dell'uomo:
mancanza di manutenzione dei corsi d'acqua;
mancanza di salvaguardia della regione fluviale;
riduzione delle sezioni di deflusso per la presenza di ponti;
costruzione nelle aree di divagazione dei fiumi;
innalzamento di barriere innaturali quali ferrovie, autostrade e argini;
riduzione delle aree di laminazione naturali;
disboscamento per l'introduzione di pratiche agricole. L’acqua perciò scivola e trasporta a valle terriccio, fango e vegetazione che aumentano il volume delle acque del fiume;
opere di cementazione fluviali e trasformazione di zone boschive in superfici asfaltate impermeabili fanno diminuire il tempo di corrivazione (cioè il tempo che l'acqua impiega a trasferirsi dal punto di caduta al punto di misurazione).

Video

http://www.museodelfiume.it/

Nessun commento: