giovedì 18 novembre 2010

STAMPELLE ADDIO, ARRIVA L'ECOSCHELETRO

Gli esoscheletri, speciali apparecchiature cibernetiche nate a scopo militare, presto saranno disponibili anche per chi è affetto da paralisi: si potrà camminare e muoversi in libertà. In natura gli esoscheletri sono strutture ossee esterne, più o meno rigide, che hanno la funzione di proteggere gli esseri viventi. Il termine esoscheletro, in questo senso, è sinonimo di guscio, corazza, conchiglia ed è usato in contrapposizione ad endoscheletro, ossia la struttura ossea interna ad un organismo. In tecnologia, invece, la parola esoscheletro indica un’apparecchiatura cibernetica in grado di potenziare le capacità fisiche (forza, agilità, velocità) della persona che la indossa. Oltre al campo militare, da anni gli esoscheletri sono utilizzati anche dai lavoratori che devono operare in condizioni estreme o sollevare carichi molto pesanti. In questi casi, però, si tratta sempre di prototipi (come quello del M.I.T. di Boston del 2007) oppure di esoscheletri fatti su misura e progettati per assolvere compiti molto specifici. Alcuni centri di ricerca, però, hanno deciso di mettere questa tecnologia al servizio dei meno fortunati, attraverso la sperimentazione degli esoscheletri in campo medico e nelle terapie riabilitative. Scopo delle ricerche è di realizzare apparecchiature sempre più leggere, ma resistenti e di facile utilizzo, in modo da arrivare alla produzione in serie degli esoscheletri e alla loro commercializzazione su larga scala. I ricercatori della Berkeley University of California hanno messo a punto una struttura robotica collegata ad un paio di stampelle, in grado di sostituire la sedia a rotelle e permettere ai paraplegici di reggersi sulle proprie gambe e camminare. Questo esoscheletro, che è stato presentato ai primi di ottobre la Berkeley Bionics, si chiama eLEGS: è leggero, semplice da indossare e da togliere e permette di camminare con un andatura relativamente naturale. E’ dotato di una batteria ricaricabile avente un’autonomia di 6-8 ore, di pompe che permettono il movimento coordinato dell’anca e del ginocchio e di sensori di pressione posti sui talloni per assicurarsi che entrambi i piedi non si stacchino dal terreno nello stesso momento. Per il momento eLEGS non è ancora in commercio, ma dalla seconda metà del 2011 negli U.S.A. sarà disponibile al pubblico presso i centri di riabilitazione, sotto controllo medico e con la supervisione di un fisioterapista. La ditta neozelandese REX Bionics, invece, dopo sette anni di sperimentazioni, ha realizzato un esoscheletro che sarà messo in vendita entro la fine del 2010 in Nuova Zelanda e nel 2011 in Europa e negli U.S.A. REX (questo è il nome del prodotto commerciale) è azionato da un semplice joystick, è agevole da infilare e rimuovere ed è dotato di batteria ricaricabile, ma – a differenza di eLEGS – è in grado sorreggere da solo l’intero peso del corpo, lasciando le mani libere e consentendo ai paraplegici di poter svolgere tranquillamente lavori manuali. Insieme all’acquisto dell’esoscheletro, la REX Bionics fornirà anche un corso di due settimane per imparare il corretto utilizzo dell’apparecchiatura. Tra le nazioni che stanno lavorando al perfezionamento degli esoscheletri, non poteva mancare il Giappone. La Cyberdine, ha ideato una vera e propria armatura hi-tech, realizzata con materiali resistenti e ultraleggeri, chiamata HAL – acronimo di Hybrid Assistive Limb. Oltre a camminare, l’apparecchiatura permette all’utente di alzarsi, sedersi, sollevare pesi, salire e scendere le scale. Pesa solo 23 chilogrammi, è dotata di una batteria con un’autonomia continuativa di quasi 3 ore e munita di sensori appoggiati sulla pelle di chi lo indossa, che intercettano i segnali nervosi inviati dal cervello ai muscoli e permettono il movimento. HAL è già disponibile sul mercato giapponese (e dal prossimo anno lo sarà anche in Europa), ma per il momento può essere solo affittato e non acquistato. Anche Honda, che sta studiando il campo della deambulazione assistita da oltre 10 anni, ha presentato al pubblico un paio di esoscheletri ultraleggeri che agevolano i movimenti. Il primo si chiama Stride Management Assist ed è un ausilio da mettere intorno ai fianchi, pensato per chi è ancora in grado camminare, ma ha la muscolatura delle gambe indebolita (ad es. a causa dell’età o di un lavoro usurante). Il secondo, Bodyweight Support Assist, è un esoscheletro costituito da un piccolo sedile e due gambe metalliche da infilare nelle scarpe, che scaricano a terra il peso del corpo. Tutte queste apparecchiature cibernetiche consentono alle persone affette da lesioni del midollo spinale o aventi problemi di deambulazione di muoversi in libertà, aumentando la loro autonomia e migliorandone notevolmente la qualità della vita.

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