domenica 21 novembre 2010

DIFETTI DI NASCITA IN AUMENTO IN CINA

Uno studio durato 5 anni da parte di un gruppo di medici nel Jiangsu ha stabilito che l’inquinamento atmosferico produce un decimo delle malattie congenite alla nascita; anche il 50% dei casi rimanenti sono attribuibili ai problemi dell’ambiente. Il gruppo che ha studiato il fenomeno è quello del dott. Hu Yali dell’università di Nanchino. Dal 2001 al 2006 le malattie dalla nascita sono aumentate in Cina del 50%, giungendo a interessare 1,2 milioni di neonati. Il gruppo del dott. Hu ha studiato 26 mila donne gestanti dal 2001 al 2005 nel Jangsu, che è una delle province più ricche del Paese. Il difetto congenito più diffuso riguarda le malattie di cuore, strettamente legate all’inquinamento dell’aria. Questo tipo di difetto è difficilmente rilevabile con gli strumenti prenatali. Il secondo difetto è il labbro leporino, anch’esso collegato all’inquinamento dell’aria, rilevabile con maggiore facilità. Proprio per questo, spesso le famiglie, quando scoprono questo difetto, chiedono subito l’aborto del feto, per timore che con esso vi siano altre malattie congenite. Il terzo difetto più diffuso è l’idrocefalia (eccesso di liquido nel cervello del bambino), che secondo studi è provocato dalle emissioni dei veicoli a motore. “I difetti congeniti – ha dichiarato il dott. Hu in un giornale di Nanchino – sono la causa maggiore di mortalità fra i bambini”. La percentuale di nascite con difetti congeniti nel Jiangsu è relativamente bassa (l’1%). Ma in province più povere o in aree più inquinate la cifra sale di molto, sebbene non vi siano ancora studi appropriati e ampi. Nel 2007, uno studio svolto a Taiyuan, capitale della provincia dello Shanxi, ricca di miniere di carbone, ha mostrato che l’abbondanza di particolato nell’aria è uno dei fattori che più contribuiscono agli aborti spontanei, ai difetti congeniti e alle morti neonatali. Per l’80% dei cinesi l’inquinamento dell’aria e dell’acqua è “la più grave minaccia” del Paese. La degradazione dell'ambiente è uno dei frutti del selvaggio sviluppo industriale prodottosi in Cina negli ultimi 30 anni. Nel 2006 la Cina è divenuto il Paese più inquinato del mondo, superando gli Stati Uniti.

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