sabato 20 febbraio 2010

ALLEGRIA! SIAMO SEMPRE PIU' POVERI

Il potere d'acquisto delle famiglie italiane, nel periodo che va da ottobre 2008 a settembre 2009, è diminuito dell'1,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Lo comunica l'Istat spiegando che il dato è riferito al reddito reale, mentre il reddito nominale, sempre da ottobre 2008 a settembre 2009 è diminuito dell'1%. In questi quattro trimestre considerati i consumi sono diminuiti in maniera maggiore rispetto al reddito (-1,5%) e dunque la propensione al risparmio delle famiglie segna un aumento dello 0,4%, sempre su base annuale. Complessivamente la propensione al risparmio delle famiglie, ovvero il rapporto tra il risparmio lordo e il reddito disponibile, nel periodo ottobre 2008 - settembre 2009 è stata pari al 15,4%. Sempre secondo le rilevazioni dell'Istat, la crisi ha spinto le famiglie italiane a contrarre consumi e investimenti più di quanto consentiva loro il reddito disponibile. Nel periodo clou della crisi economica è invece aumentata la propensione al risparmio. L'Istituto di Statistica ha preso a riferimento i quattro trimestri che terminano con il terzo trimestre 2009 (ovvero ottobre 2008-settembre 2009). Si tratta di una statistica nuova, che viene diffusa oggi solo per la seconda volta. Il periodo considerato è quello in cui maggiormente si è sentita la crisi economica in Italia e infatti si sottolinea un calo in dodici mesi del reddito nominali (-1%) e del reddito reale (-1,6%). Ma, nei bilanci delle famiglie, i consumi e gli investimenti risultano, su base tendenziale, diminuiti di più rispetto al reddito: -1,5% i consumi e -0,8% gli investimenti. Su base congiunturale la spesa si è ridotta dello 0,6% e gli investimenti del 2,9%. La paura del futuro ha invece portato le famiglie ad aumentare i risparmi dello 0,2% su base congiunturale e dello 0,4% su base tendenziale.

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