Il 30 gennaio 1948 Mohandas Karamchand Gandhi, conosciuto in tutto il mondo con il nome di “Mahatma” (grande anima) viene ucciso da Nathuram Godse, fanatico indù che gli spara tre colpi di pistola, consegnando per sempre alla storia l'esempio di un uomo che ha risposto ad ogni forma di violenza con la pace e con l’amore. Per onorarlo, in Sudafrica per la terza volta sono state sparse le sue ceneri nell'Oceano Indiano. Nonostante siano passati oltre sei decenni dal giorno del suo assassinio, il mondo non dimentica Gandhi. In India il 2 ottobre (giorno in cui è nato, nel 1869) è festa nazionale e lo stesso giorno è stato scelto come “giornata internazionale della nonviolenza” dall’Assemblea generale dell’Onu. Si è battuto per portare la nazione indiana verso l’indipendenza e il suo pensiero politico e filosofico ha ispirato persone del calibro di Martin Luther King e Nelson Mandela ma ha conosciuto anche detrattori famosi, Winston Churchill lo ha definito “un fachiro mezzo spoglio e disgustoso”. Il 30 gennaio il Sudafrica lo ha ricordato spargendo, di nuovo, parte delle sue ceneri nell’Oceano ed è un gesto di alto valore simbolico, poiché Gandhi si è battuto in prima persona contro la segregazione razziale dopo che, nel 1893, a Durban (Sud Africa dell’est) è stato cacciato da un treno per soli bianchi. Le ceneri di Gandhi sono riemerse soltanto nel 2007, custodite fino a quel momento dalla figlia di un amico intimo del Mahatma. Nel 2008 una parte di queste è stata gettata nelle acque di Mumbai (già Bombay), prima della cerimonia solenne svoltasi quest’anno proprio a Durban. Tra il 1937 e il 1948 è stato candidato 5 volte al premio Nobel per la Pace, non vincendolo mai, ma lasciando in eredità al mondo intero tutti i suoi insegnamenti. Tra le frasi più celebri pronunciate dall’apostolo della Pace “sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo”.
lunedì 1 febbraio 2010
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