domenica 28 febbraio 2010

LA CITTA' DELLA SCIENZA

La “Città delle scienze” in Russia è Akademgorodok, nei pressi di Novosibirsk, nel cuore della Siberia. Onore e vanto del periodo sovietico, perché qui erano stati concentrati i migliori istituti scientifici del paese e i più grandi laboratori che si occupavano di nuove tecnologie e di genetica... E c’era poi - sempre negli anni dell’Urss - la “Città segreta” di Dubna, nella regione di Mosca. Qui gli scienziati di tutto il paese vivevano nelle villette messe a disposizione dall’Accademia centrale delle Scienze e progettavano il futuro dell’energia atomica. Tutto, quindi, sul conto del Cremlino brezneviano. Ma ora, mutati i tempi, il nuovo potere del duo Putin-Medvedev va all’attacco e punta ad affermare l’esistenza di una città che dovrà rappresentare il cuore dello sviluppo di questo secolo. La scelta è stata fatta. Riguarda la siberiana Tomsk che, con i suoi cinquecentomila abitanti, diverrà il centro di una Silicon Valley in versione tutta russa. E secondo i piani del potere centrale moscovita la città dovrà assumere un volto nuovo, moderno, e soprattutto divenire un centro di scambi internazionali sfoggiando, nello stesso tempo, un tono di fresca modernità. Una svolta epocale, quindi, per un “punto geografico” sino a ieri noto solo per essere immerso in una lontana realtà siberiana toccata, a volte, dai 40 sottozero... Ed ora il Cremlino si ricorda che proprio a Tomsk vivono 83600 studenti, (pari al 17% della popolazione) e che qui è attiva una università di estremo valore che fornisce quadri a tutto il paese quanto ai settori dei sistemi di controllo e della radioelettronica. E c’è di più. Perchè in questa città - ritenuta ingiustamente un centro di periferia - sono più che mai attivi istituti di matematica applicata, di biologia, di biofisica e di fisica nucleare. Parte così, sulla base di una realtà sottovalutata, un programma di sviluppo che punta alla modernizzazione e allo sviluppo tecnologico dell’economia. L’annuncio viene dal presidente Medvedev il quale firma un “ukase” che lancia, sulla scena locale e mondiale, l’iniziativa del futuro: una Silicon Valley siberiana che – sulla scia di quella californiana - avrà come obiettivo la sperimentazione e la messa in pratica di nuove politiche economiche e di avanzate soluzioni tecnologiche. Tomsk, quindi, come capitale delle innovazioni che vedrà la completa ristrutturazione di circa 200 imprese locali. In tal senso il Cremlino ha già lanciato una campagna per attirare in Siberia nuovi imprenditori e scienziati di tutto il mondo. E a questo processo di creazione della Silicon Valley locale vengono chiamate banche russe e mondiali perchè concedano crediti a lungo termine e a tassi ben diversi da quelli attuali. Comincia - pur se in ritardo - la fuga in avanti di una Russia che ha ancora molte carte di riserva.

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