Le potature selvagge effettuate, a volte, in maniera del tutto ingiustifacata a danni di molti alberi nelle nostre città producono danni anche all’avifauna che li abita. E’ l’allarme lanciato dalla LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) in un dossier eloquente in cui, tra foto e dati, viene mostrato lo scempio che spesso queste pratiche, quando effettuate senza il necessario criterio, producono sull’ambiente circostante. La potatura non serve ad allungare la vita vegetativa della pianta, né a migliorarne lo stato vegetazionale anzi, se fatta senza competenza e spinta agli estremi, può portarla a morte. Ed anche quando le piante non risentono apparentemente di danni immediati, cessano per alcuni anni di esplicare la funzione per la quale sono state messe a dimora: fare ombra, rendere più salubre l’ambiente e ingentilire il paesaggio. L'Italia si è aggiudicata la maglia nera in Europa su queste tematiche. In particolare è interessante il raffronto tra quanto accade ne belpaese e a Berlino dove, per decidere sulla potatura di ogni singolo ramo, è necessario non solo adire l’autorità responsabile per la protezione della natura ma anche fornire un’adeguata giustificazione all’atto (ad esempio pericolosità per il traffico o i pedoni).
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