Si chiama Black Smoker, “fumatore nero” ed è il vulcano sottomarino più profondo del mondo. Lo ha scoperto una spedizione britannica a 5.000 metri di profondità nella fossa di Cayman, la catena montuosa che si estende a 7.600 metri sotto il livello del mare, fra la Giamaica e le Isole Cayman. Non emette lava, ma acqua bollente, a una temperatura talmente elevata (250-300°C) da poter fondere senza problemi il piombo. Anche la pressione dell’acqua che circonda il vulcano è impressionante: 500 volte più forte della normale pressione atmosferica. Il Black Smoker è stato individuato grazie al robot sottomarino AutoSub6000, progettato dagli ingegneri del National Oceanographic Center (Noc) di Southampton e telecomandato dalla superficie da un gruppo di scienziati ospitati a bordo della nave di esplorazione oceanica James Cook. In seguito, è stato utilizzato un altro veicolo sottomarino, chiamato HyBIS, per filmare i ritrovamenti. “È stato come esplorare la superficie di un altro mondo - ha detto Bramley Murton, il geologo del Noc, che ha teleguidato il dispositivo – i colori arcobaleno delle acque e l’azzurro fosforescente dei tappeti di microbi che le ricoprivano, non assomigliavano a niente che avessi già visto”. Il “fumatore nero” non è l’unica sorgente di questo tipo a essere stata scoperta, i primi esemplari del genere sono stati individuati tre decenni fa nel Pacifico; la maggior parte di essi si trova però a profondità molto inferiori, attorno ai 3.000 metri. Nei pressi del vulcano, gli scienziati hanno scoperto l’esistenza di numerose creature degli abissi, degli esseri che sembrano sfidare, con la loro sopravvivenza in un ambiente così ostile, le regole stesse della biologia. Lo staff del progetto ritiene perciò che studiando le forme di vita che vivono a queste profondità, si possano ricavare indizi su come ha avuto inizio la vita sulla Terra e addirittura sulla possibilità di vita su altri pianeti, dove esistono condizioni ambientali simili. L’esplorazione del vulcano, condotta all’interno di un progetto di studio del Consiglio per le Ricerche sull’Ambiente Naturale del Regno Unito, continuerà fino al 20 aprile; l’equipaggio condividerà le sue scoperte postando foto e video sul sito Internet del progetto del progetto di espolarazione marina.
sabato 8 maggio 2010
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