sabato 16 gennaio 2010

CIBO NELLA SPAZZATURA PRODOTTO CON IL 10% DEI GAS SERRA

Il 10 % delle emissioni di gas serra dei Paesi sviluppati deriva dalla produzione di cibo che viene giornalmente gettato" . Lo ha detto il professor Andrea Segrè, preside della Facolta' di Agraria dell'Universita' di Bologna e ideatore di Last Minute Market, intervenendo oggi a Copenaghen al Klimaforum. "Se il modello Last Minute Market venisse implementato sull'intero territorio italiano secondo i nostri studi sull'impatto ambientale, da tutto il settore distributivo dall'ingrosso al dettaglio, si potrebbero recuperare all'anno ben 244.252 tonnellate di cibo per un valore complessivo di 928.157.600 euro. Sarebbe inoltre possibile fornire tre pasti al giorno a 636.600 persone e risparmiare 291.393 tonnellate di CO2 che sono invece attualmente prodotte a causa dello smaltimento del cibo come rifiuto. Per neutralizzare tutta questa Co2 sarebbero necessari 586.205.532 m2 di area boschiva equivalenti a 58.620 Ha o a 117.200 campi da calcio." Affermazioni pesanti ma perfettamente in linea con i dati raccolti in questo ultimo periodo sull'impatto ambientale dell'industria alimentare e sugli sprechi di cibo dei cosiddetti Paesi industrializzati. La relazione del prof. Segrè ("Change waste for climate. The Last Minute Market experience") è servita per raccontare l'esperienza del Last Minute Market, alla "società civile" raccolta nel forum alternative al summit dell'Onu. Una platea di esperti, ricercatori e rappresentanti delle ong che cerca di fare il capire e mettere a punto strategie "dal basso". La tematica dello spreco, soprattutto in campo agroalimentare può essere affrontata con gli strumenti classici del recupero, una via sostenibile non solo da un punto di vista economico e sociale ma anche e soprattutto ambientale. "I Paesi Europei, ha concluso Segre', hanno cibo a disposizione in quantita' 3 volte maggiore di quello di cui avrebbero bisogno, eppure in Europa - e non in Africa - ancora 43 milioni di persone sono a rischio di sicurezza alimentare. Con il cibo gettato a livello mondiale non solo si potrebbero nutrire 3 miliardi di persone, ma recuperandolo, e dunque prevenendo la formazione dei rifiuti, si potrebbe dare un grande contributo alla lotta contro il riscaldamento globale". " E' da qui che i Grandi del mondo devono partire", ha concluso Segrè.

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