L’Italia intera celebra oggi con preghiere, mostre, spettacoli, le vittime dell’Olocausto nel Giorno della Memoria. «Ciò che è stato non abbia mai più a ripetersi», ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione della posa della prima pietra del memoriale della Shoah alla stazione Centrale di Milano. Oggi è l’anniversario della liberazione di Auschwitz, che risale esattamente a 65 anni fa. In tutta Europa un programma variegato che ruota attorno a un unico grande obiettivo: non dimenticare gli orrori del nazismo, le deportazioni nei campi di concentramento e lo sterminio di massa compiuto nei lager con sistematica ferocia. Tutta il Vecchio Continente celebra il Giorno della Memoria. Lo fa nei luoghi simbolo della tragedia, le baracche di Auschwitz e degli altri campi dove furono concentrati gli uomini e le donne destinati alla morte o a una lunga prigionia fatta di stenti e sofferenze. Lo fa nel giorno in cui avvenne, 65 anni fa, la liberazione proprio del campo di Auschwitz Birkenau, che della tragedia è diventato il tragico e più noto emblema. A Roma incontro in mattinata fra Napolitano ed Eli Wiesel, ex internato ad Auschwitz e premio Nobel 1986. Con il capo dello Stato ci saranno anche il presidente della Camera, Gianfranco Fini, e il premier Silvio Berlusconi. Insieme parteciperanno alla cerimonia protocollare per la giornata della Memoria che avrà come corollario la mostra su Auschwitz Birkenau al Vittoriano, inaugurata martedì. Wiesel terrà un discorso attorno alle 12 nell’aula di Montecitorio. Il presidente del Senato, Renato Schifani, parteciperà invece alla commemorazione alla Risiera di San Sabba, il campo di concentramento italiano.
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