Ecco un altro buon motivo per dire addio alle sigarette quando si aspetta un bambino: fumare in gravidanza manda in tilt il meccanismo di controllo della pressione sanguigna del nascituro e questo problema potrebbe essere legato a casi di morte improvvisa in culla. Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista Hypertension e condotto su circa 40 neonati di cui 17 figli di donne fumatrici. Secondo i ricercatori dell'istituto Karolinksa di Stoccolma diretto da Gary Cohen i neonati delle mamme fumatrici presentano degli anomali sbalzi di pressione e delle anomalie del battito cardiaco. Gli sbalzi di pressione si fanno più anomali via via che il bebé cresce, peggiorando entro il primo anno di vita. Per esempio quando il neonato viene preso in braccio dalla sua culla, si verifica un aumento anomalo di pressione, segno che il meccanismo di controllo della pressione del sangue è stato 'manomesso' dal fumo materno. Secondo i ricercatori questi problemi circolatori legati al fumo della madre potrebbero essere alla base di alcuni casi di morte improvvisa del neonato in culla, evento che di fatto si verifica con maggiore probabilità tra i neonati figli di fumatrici. Due milioni di fumatori in più, nel 2009 in Italia, rispetto al 2008. Lo afferma Armando Santoro, responsabile del Dipartimento di Oncologia dell' Istituto Clinico Humanitas, citando i dati aggiornati dell' indagine Ossfad Doxa, e annunciando una nuova campagna antifumo fra i giovani, attuata in collaborazione con il Centro Sportivo Italiano (CSI). Dai dati Doxa - secondo l'oncologo - emerge che la ripresa del trend del tabagismo, dopo lo stop impresso dalla legge Sirchia, è continuato per tutto l'anno scorso. "Alla fine del 2009 i fumatori - dice Santoro - sono ancora 13 milioni, il 25,4% della popolazione, di cui 7,1 milioni sono uomini e 5,9 donne". Ma il dato più preoccupante, per Santoro, è quello che indica come il 4% di coloro che avevano smesso negli anni scorsi abbia ripreso a fumare, mentre è in aumento il fumo tra i giovani:"Oggi - precisa - il 57% di italiani con età compresa fra 15 e 24 anni è infatti fumatore". E proprio ai giovani si rivolge una campagna che partirà dal mese di febbraio e che vede attori l'Istituto Humanitas, il CSI, il Comune di Rozzano e AstraZeneca. Questa campagna, ideata e realizzata da Echo Comunicazione d'Impresa, consiste in una serie di quattro diversi manifesti che verranno affissi per le strade di Milano e provincia, nei centri del circuito sportivo CSI e all' interno di Humanitas. E' basata su grandi foto a fronte, una a colori l'altra in bianco e nero, per sottolineare la positività di chi non fuma, in netto contrasto con chi invece è schiavo della sigaretta. Abitudine che ha influenza negativa nel rapporto con i coetanei, nelle relazioni affettive, sulle prestazioni sportive e sull'aspetto fisico. Così i manifesti hanno titoli e soggetti significativi: 'Chi non fuma e' a colorì, 'Il fumo separa', 'Chi smette di fumare e' liberò, 'Chi fuma sta in panchina'. In basso l'indicazione del Centro Antifumo di Humanitas, cui si può accedere nell'ambito del Servizio sanitario nazionale, col semplice pagamento del ticket.
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