mercoledì 17 marzo 2010

EUROSTAR O NEUROSTAR?

Viaggiare in treno? E' un percorso dalla durata incerta, talvolta a tappe se il convoglio ha un guasto, e ricco di sorprese non proprio piacevoli. Che sia un superveloce, una 'freccia' come si chiamano adesso, o un treno pendolari, chi crede di aver risolto il problema del viaggio dopo aver acquistato il biglietto ha poca esperienza della situazione delle nostre ferrovie. A confermarlo sono le prime segnalazioni (già un centinaio) giunte negli ultimi giorni a 'Neurostar', il database delle proteste dei viaggiatori realizzato da L'espresso (Leggi qui tutte le segnalazioni). A scorrerli, i commenti dei viaggiatori esasperati, rassegnati, amareggiati, si incontra un bollettino di guerra. Che fa poca differenza, per una volta, tra Nord e Sud e persino tra treni rapidi, di ultima generazione, intercity e treni pendolari dall'età incerta. Scrive un viaggiatore di prima classe su un Intercity Metaponto - Roma Termini: "Carrozza di prima classe sporca con il tessuto delle poltrone sporco e strappato". Replica un altro in viaggio, sempre in Intercity, tra Milano e Pisa: "Guasto in stazione nei pressi di Arquata con ritardo di 30' circa" e ancora "con porta aperta in un tratto del tragitto". Su un Frecciargento da Roma a Bari una signora, incinta, va in cerca della toilette "facendo lo slalom tra tantissima gente senza biglietto che occupava il corridoio" e quando finalmente arriva al bagno, si rende conto che è "una latrina". Sulla tratta del Frecciarossa Milano Roma, che dovrebbe essere la punta d'eccellenza delle nostre Ferrovie, ne succedono di tutti i colori. Un passeggero segnala "il treno causa un guasto tecnico si è fermato per 90 minuti, circa 15 minuti dopo la partenza da Milano", un altro lamenta un "ritardo di venti minuti tra Firenze e Bologna", ma il rimborso del supplemento scatta dopo un'ora di ritardo e quindi pazienza. La vita di chi usa i treni regionali per andare al lavoro, poi, è quasi una poesia futurista: "fodere dei sedili inesistenti su quasi tutto il vagone con conseguente gomma interna esposta. Insetti morti puzza riscaldamento inesistente". Altri versi da un utente esasperato in viaggio su un regionale tra Brescia e Milano: "Il treno alla seconda fermata era già pieno e chi è salito a quelle successive non ha potuto non dico sedersi ma ha avuto difficoltà anche solo a respirare". E qualcuno pensava che bastasse aver comprato, e timbrato, il biglietto.

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