venerdì 5 marzo 2010

IL RITORNO DEL CALYPSO

Grazie all’imponente sforzo della Cousteau Society (http://www.cousteau.org/about-us/calypso-restoration), presieduta da Francine Cousteau, la Calypso, la mitica nave del comandante Cousteau, dopo anni di abbandono nei porti è stata restaurata in Bretagna. Non è stato un lavoro semplice né economico (bisogna considerare che lo scafo di questo ex-dragamine è in legno). Per le prime generazioni di subacquei la Calypso ha rappresentato il paradiso: il luogo in cui tutti avrebbero voluto soggiornare. Ora questa mitica nave, co-protagonista di numerosi documentari subacquei, diverrà un’“ambasciatrice del mare” in tutto il mondo. La Calypso ha avuto un passato tormentato: nata come nave da guerra con il nome di J-826, nel 1942, in seguito, con il nome definitivo, servì come traghetto fra Malta e Gozo. Nel 1950 il comandante Cousteau, grazie all’aiuto di Loël Guinness, riuscì ad acquistarla e a trasformarla in nave oceanografica (lunga 43 metri). Nel 1956 fu quasi affondata, per errore, durante il conflitto fra Egitto e Israele. Nel gennaio del 1996 fu gravemente danneggiata da un pontone nel porto di Singapore e alata a terra. Nel giugno del 1997 morì il comandante Cousteau e da quel momento seguì una serie infinita di grane legali fino a quando, nel 2007, la società Equipe Cousteau fu riconosciuta legittima proprietaria della nave e si poté dare avvio all’opera di restauro. Ora la società sorella, Cousteau Society, è alla ricerca di veterani della Calypso per un “misterioso” viaggio inaugurale.

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