domenica 19 dicembre 2010

BREVI AMBIENTE

ITALIA: Dopo il punteruolo rosso, un altro nemico mette in pericolo la vita delle piante italiane: è la cocciniglia della corteccia (Mastucoccus feytaudi). Originaria della Francia, arrivata in Italia probabilmente con le merci e gli imballaggi dall’estero, questo piccolissimo insetto (misura appena due-tre millimetri) ha la sua preda nel pino marittimo (Pinus pinaster). Di questa pianta colonizza la corteccia del tronco, dei rami e delle radici che affiorano dal terreno, ne succhia la linfa, emette tossine e in pochi anni ne provoca la morte. Molti boschi sarebbero già stati colpiti. Lo dimostrano gli ingiallimenti e arrossamenti anomali, la perdita di resina, la caduta eccessiva di aghi: sono questi, infatti, i sintomi di un pino malato. E in questi casi “l’unica soluzione è abbattere le piante e creare fasce di isolamento del parassita, e sostituire le specie con essenze diverse”, spiega Nazzareno Belleggia alla Stampa. Con un decreto del governo la lotta alla cocciniglia è diventata obbligatoria. Si spera, in questo modo, di spegnere sul nascere i primi focolai. E che non succeda quello che è già successo ai castagneti, decimati da decenni, o ai platani, distrutti in gran numero dal cancro rosso.

ITALIA: Anidride carbonica: nemico per l’atmosfera, ma “amico segreto” per le rose. Uno studio rivela un nuovo possibile “eco-riutilizzo”per il biossido di carbonio: crisantemi, orchidee e rose, nutriti in particolari serre con aria arricchita di anidride carbonica, crescono fino al 30 per cento più veloce del normale. In Olanda molte serre commerciali, già da un po’ di tempo, sono state integrate con emissioni di Co2, ma ora la novità risiede nella provenienza di questi gas. Fino a poco fa gli operatori, come si legge su un articolo del New Scientist, bruciavano appositamente gas naturale con l’unico scopo di generare anidride carbonica per alimentare le serre. Da oggi invece il Paese, noto a tutto il mondo per la bellezza dei propri fiori, lancia una nuova sfida: riutilizzare i gas di scarico delle raffinerie di petrolio. Un’idea innovativa che sviluppata potrebbe servire, non solo per la coltivazione di fiori, ma per la creazione di intere città alimentate con l’aiuto dei gas di scarico. In questa ottica, affermano i ricercatori, “la Co2- spazzatura” (27 miliardi di tonnellate rilasciate ogni anno solo dall’attività umana) potrebbe tramutarsi addirittura in un vero tesoro: oltre all’alimentazione delle serre, nel mondo scientifico si parla per esempio di trasformare la Co2, con l’utilizzo di particolari microalghe, in oli che possono essere trasformati in biodiesel, o di generare nuove fonti di energia per le centrali elettriche riutilizzando una parte delle loro stesse emissioni. “E’ da tempo che abbiamo smesso di pensare alla Co2 unicamente come un fattore inquinante e considerarla come una risorsa preziosa”, ha commentato Gabriele Centi, chimico presso l’Università di Messina.

AUSTRALIA: La Gunns Limited, principale impresa forestale della Tasmania, ha annunciato che non abbatterà più le foreste naturali. La Gunns, che è il principale esportatore mondiale di trucioli di legno, gestirà soltanto piantagioni. Negli anni passati, la Gunns Limited è stata oggetto di aspri conflitti, ed ha recentemente perduto importanti battaglie legali contro gli attivisti ambientalisti, mentre è cresciuta la richiesta di prodotti più responsabil da parte dei clienti giapponesi. L'Estrange, nuovo manager della Gunns, ha dichiarato che "la maggior parte della popolazione australiana è con le organizzazioni ambientaliste non governative. Operare nelle foreste naturali non è più parte del nostro futuro". Il gruppo ambientalista australiano Chip Busters (l'acchiappa-trucioli) ha annunciato che concentrerà la propria attenzione su altre operazioni, come quelle della South East Fibre Exports a Eden. Il portavoce del gruppo, Noel Plumb, sostiene che le autorità dovrebbero sostenere il passaggio piantagioni. "E 'fondamentale che i nostri parlamentari locali si impegnino, e che venga utilizzata parte dei 20 milioni di dollari già stanziati per la ristrutturazione industriale - ha detto - Il taglio delle foreste naturali non è sostenibile". Gira però la voce che il gruppo cartario Asia Pacific Resources International Limited (APRIL) vorrebbe mettere le mani sulle piantagioni della Guns, valutate attorno al miliardo di dollari. A conternderle ci sono la Asia Pulp & Paper (APP), la Nine Dragons, la Hunan Tiger Paper e la Chenming.

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