domenica 5 dicembre 2010

IL VERDE CHE PREVIENE

Che il tè verde faccia bene non è un mistero. Sono tante le ricerche che ne riconoscono le proprietà antiossidanti e antimorali. L’ultima scoperta arriva da Taiwan e riguarda il cancro ai polmoni. Sembra che la sostanza riduca il rischio di contrarre la malattia. La ricerca, della Shan Medical University a Taiwan, è stata condotta su 500 persone, fumatori e non . Tutti consumavano almeno una tazza di te al giorno. Chi non ne beveva aveva un rischio 12 volte più alto di sviluppare questo tipo di tumore. L’idea della ricerca è partita da una constatazione: il tè verde è ottenuto dalle foglie essiccate della pianta asiatica Camellia sinensis ed è ampiamente consumato in tutto l’Asia. In questo continente l'incidenza di molti tumori è più bassa che in altre parti del mondo. E così, il Dr. I-Hsin Lin, coordinatore dello studio, ha dato il via ai test di laboratorio. Stando ai risultati, i fumatori che non bevevano tè verde avevano 12 probabilità in più di sviluppare la malattia rispetto ai fumatori che ne bevevano almeno una tazza al dì. I ricercatori hanno anche rilevato che il rischio di contrarre il cancro ai polmoni dipendesse in parte dalla Dna. In pratica hanno visto che alcuni geni sembrano avere un ruolo fondamentale nella riduzione del rischio. Chi consumava abitualmente tè verde, indipendentemente dal fatto che fosse fumatore o no, e il IGF1, un gene che protegge la nostra salute. Tuttavia hanno concluso i ricercatori, l’unico modo per ridurre significativamente il rischio di cancro ai polmoni resta "smettere di fumare". Tè verde non solo per i polmoni. Anche il cancro all’utero ha come nemico il te verde. Secondoo i ricercatori del dipartimento di Ostetricia e Ginecologia del Women's Health Research del Meharry Medical College, alcune sostanze contenute nelle foglie di tè verde inibiscono la proliferazione delle cellule tumorali nel leiomioma (o fibroma) uterino. Per lo studio, pubblicato sull’American Journal of Obstetrics and Gynecology, sono stati analizzati sia cavie sia colture cellulari in vitro. Per otto settimane, i ricercatori hanno somministrato al campione diversi dosaggi di epigallocatechina gallato, una sostanza contenuta nel te verde. Alla fine del periodo sono stati raccolti tutti i dati ottenuti. I primi risultati sono stati tuttavia osservati già dopo 24 ore dall'inizio del trattamento. Al termine delle 4 e 8 settimane, si è notata una significativa riduzione del volume e del peso dei tumori e un conseguente calo del livello delle proteine PCNA e CDK4. In altre parole, i ricercatori suggeriscono che l'epigallocatechina gallato inibisce efficacemente la proliferazione delle cellule affette da leiomioma uterino in vitro e in vivo.

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