Dimagrire potrebbe diventare facile come mandare giù una pillola: il segreto è spingere le cellule del tessuto adiposo bianco, che accumulano calorie, a cambiare identità, trasformandosi in cellule del tessuto adiposo bruno. Per anni il mondo scientifico ha considerato questa ipotesi poco credibile, ma ora le cose sono cambiate. Lo dimostrano una ricerca italiana e la rassegna dedicata a questo tema dalla maggiore rivista internazionale sul metabolismo, Cell Metabolism. Per la prima volta sono state osservate anche nell'uomo cellule adipose nel momento in cui stanno cambiando identità, trasformandosi da bianche in brune. La scoperta, pubblicata sull'American Journal of Physiology, è del gruppo dell'Università Politecnica delle Marche coordinato da Saverio Cinti. Le cellule trasformiste sono state osservate in pazienti colpiti dal tumore delle ghiandole surrenali chiamato feocromocitoma, Poiché la malattia comporta una grande produzione di adrenalina e noradrenalina, si creano nell'organismo condizioni simili a quelle che il freddo determina negli animali. "E' verosimile - osserva Cinti - che quando l'uomo si espone al freddo prolungato, per esempio durante l'inverno, avvenga la stessa cosa". Il freddo, spiega, "stimola la trasformazione delle cellule adipose bianche in brune". Finora si pensava che il tessuto bruno fosse solo nei neonati, ma studi recenti hanno dimostrato che "anche negli uomini adulti di 40-50 anni c'é tanto tessuto adiposo bruno". Molto probabilmente in passato il tessuto bianco ha avuto un ruolo decisivo nella sopravvivenza dell'uomo. E' possibile che secoli fa, nei periodi di carestia, siano sopravvissuti solo coloro che avevano le maggiori riserve di tessuto bianco, e con esso una fonte per nutrire di energia il resto dell'organismo. "All'inizio la possibilità di trasformare il tessuto adiposo bianco in bruno è stata un'ipotesi molto contestata e aveva sollevato un grande dibattito nella comunità scientifica", racconta Cinti. Ma adesso le cose sono davvero cambiate, tanto che la conferma ufficiale da parte del mondo scientifico è arrivata con la pubblicazione di cinque rassegne da parte di laboratori di primo piano a livello internazionale, compreso quello di Anatomia e biologia cellulare dell'Università Politecnica delle Marche diretto da Cinti: quelli statunitensi dell'università di Harvard e del Pennington Biomedical Research Center, e agli svedesi delle università di Stoccoloma e Goteborg. "Adesso ci sono tutti gli elementi per progettare futuri farmaci capaci di indurre la trasformazione del tessuto adiposo bianco in tessuto bruciagrassi. "Averli a disposizione - ha concluso Cinti - non è soltanto una terapia per combattere l'obesità, ma anche un'arma contro il diabete".
martedì 20 aprile 2010
LA PILLOLA DIMAGRANTE
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