mercoledì 4 novembre 2009

10 Novembre 1989, venti anni fa la caduta del muro di Berlino


Per 28 anni, dal 1961 al 1989, il muro di Berlino ha tagliato in due non solo una città, ma un intero paese. Fu il simbolo delle divisione del mondo in una sfera americana e una sovietica, fu il simbolo più crudele della Guerra Fredda. Qui si racconta la sua storia.
Come diretta conseguenza della seconda guerra mondiale e della guerra fredda, la Germania, nel 1949, fu divisa. Sul piano economico la Germania occidentale visse negli anni 50 un fortissimo boom, erano gli anni del cosiddetto "Wirtschaftswunder" (miracolo economico). Aiutata all'inizio dai soldi americani, la Germania Federale riuscì in breve tempo a diventare nuovamente una nazione rispettata per la sua forza economica. La parte orientale faceva molto più fatica a riprendersi: era svantaggiata all'inizio per le pesanti richieste economiche fatte dall'Unione Sovietica per riparare i danni subiti nella guerra e per la mancanza di aiuti paragonabili a quelli che riceveva la parte occidentale. Inoltre la rigida struttura di pianificazione nazionale dell'economia non favorì lo stesso sviluppo come nella parte occidentale del paese. Più i due paesi si stabilivano al livello politico, più si facevano sentire le differenze per quanto riguarda lo standard di vita. In quegli anni il confine tra est ed ovest non era ancora insuperabile e per tutti gli anni '50 centinaia di migliaia di persone fuggivano ogni anno dall'est all'ovest, per la maggior parte erano giovani con meno di 30 anni e spesso persone con una buona formazione professionale, laureati, operai specializzati e artigiani, che all'ovest si aspettavano un futuro più redditizio e più libero. Questo continuo dissanguamento stava diventando un pericolo serio per la Germania dell'est ed era un'ulteriore causa delle difficoltà economiche di questo stato.
L'erezione del muro
Nelle prime ore del 13 agosto del 1961 le unità armate della Germania dell'est interruppero tutti i collegamenti tra Berlino est e ovest e iniziavano a costruire, davanti agli occhi esterrefatti degli abitanti di tutte e due le parti, un muro insuperabile che avrebbe attraversato tutta la città, che avrebbe diviso le famiglie in due e tagliato la strada tra casa e posto di lavoro, scuola e università. Non solo a Berlino ma in tutta la Germania il confine tra est ed ovest diventò una trappola mortale. I soldati ricevettero l'ordine di sparare su tutti quelli che cercano di attraversare la zona di confine che con gli anni fu attrezzata con dei macchinari sempre più terrificanti, con mine anti-uomo, filo spinato alimentato con corrente ad alta tensione, e addirittura con degli impianti che sparavano automaticamente su tutto quello che si muoveva nella cosiddetta "striscia della morte". Bloccato quasi completamente il dissanguamento economico dello stato, negli anni 60 e 70 la DDR visse anch'essa un boom economico. Tra gli stati dell'est diventò la nazione economicamente più forte e i tedeschi cominciarono a rassegnarsi alla divisione. Di riunificazione si parlava sempre meno e solo durante le commemorazioni e le feste nazionali.
La caduta del muro
Quello che infine, per la grande sorpresa di tutti e nel giro di pochissimo tempo portò alla riunificazione furono due fattori: l'arrivo di Gorbaciov come leader dell'Unione Sovietica e le crescenti difficoltà politiche ed economiche dei paesi dell'est e specialmente della DDR. Con la "Perestroika", cioè la radicale trasformazione della politica e della economia e con la "Glasnost", che doveva portare alla trasparenza politica, Gorbaciov cominciò a cambiare strada all'Unione Sovietica. I dirigenti della DDR videro questo processo prima con un certo imbarazzo e poi con crescente resistenza. Nel corso del 1989, i cambiamenti democratici, le piccole rivoluzioni nell'economia e nella politica in Polonia, in Ungheria e nell'Unione Sovietica riempivano ogni giorno i giornali in tutta l'Europa, solo nella DDR il tempo sembrava essersi fermato, ma molta gente adesso era impaziente e cominciò a protestare e manifestare apertamente. Ogni tentativo di lasciare la DDR in direzione ovest equivaleva ancora a un suicidio, ma nell'estate del '89 la gente della DDR trovò un'altra via di fuga: erano le ambasciate della Germania Federale a Praga, Varsavia e Budapest il territorio occidentale dove si poteva arrivare molto più facilmente! Cominciò un assalto in massa a queste tre ambasciate che dovevano ospitare migliaia di persone stanche di vivere nella DDR. Ma il colpo decisivo arrivò quando l'Ungheria, il 10 settembre, aprì i suoi confini con l'Austria. Ora, la strada dalla Germania dell'est all'ovest (attraverso l'Ungheria e l'Austria) era libera! La valanga di fuga stava diventando inarrestabile. Anche l'ultimo tentativo da parte del governo della DDR di salvare il salvabile, cioè il cambiamento dei vertici del partito comunista e del governo non servì a nulla. Quando la sera del 9 novembre un portavoce del governo della DDR annunciò una riforma molto ampia della legge sui viaggi all'estero, la gente di Berlino est lo interpretò a modo suo: il muro doveva sparire. Migliaia di persone si riunivano all'est davanti al muro, ancora sorvegliato dai soldati, ma migliaia di persone stavano anche aspettando dall'altra parte del muro, all'ovest, con ansia e preoccupazione. Nell'incredibile confusione di quella notte, qualcuno, e ancora oggi non si sa esattamente chi sia stato, dette l'ordine ai soldati di ritirarsi e, tra lacrime ed abbracci, migliaia di persone dall'est e dall'ovest, scavalcando il muro, si incontravano per la prima volta dopo 29 anni.
Qui di seguito trovate alcuni dati per capire meglio cosa significava realmente il muro per gli abitanti di Berlino.
Cronologia del muro:
1945 - fine della seconda guerra mondiale
1949 - divisione della Germania
1961 - erezione del muro di Berlino, fortificazione del confine tra le due Germanie
1989 - caduta del muro
1990 - riunificazione della Germania
Numero di persone fuggite dall'est all'ovest prima della costruzione del muro:
- totale (1949-1961): ca. 2,6 milioni
- media annuale (1949-1961): ca. 220.000
- su una popolazione totale della ex-DDR di: 17 milioni
Abitanti di Berlino ovest che, fino al 1961, lavoravano ogni giorni all'est: ca. 12.000
Abitanti di Berlino est che, fino al 1961, lavoravano ogni giorni all'ovest: ca. 53.000
Lunghezza del muro di calcestruzzo: 106 km
Altezza media del muro di calcestruzzo: 3,60 m
Lunghezza di altri impianti con recinti fortificati e filo spinato: 127,5 km
Altezza media dei recinti fortificati: 2,90 m
Torri di osservazione al confine intorno a Berlino: 302
Larghezza della striscia di territorio all'est (vicino al muro o vicino al confine tra le due Germania) al quale si poteva accedere solo con un permesso speciale: da 40 m a 1,5 km
Persone fuggite da Berlino est a ovest:
- a piedi, nei primi due mesi nei punti non ancora completamente fortificati: ca. 600
- soldati dell'est fuggiti a piedi, nei primi due mesi: 85
- attraverso dei tunnel scavati sotto il muro (1962/63): 137
- con automobili preparati per nascondere delle persone: ca. 2.000
Altri metodi usati:
- passaporti diplomatici falsi
- mezzi militari pesanti, camion rafforzati, navi e locomotive per rompere i punti di passaggi
- in molti altri modi, anche nei più fantasiosi
Persone uccise nel tentativo di attraversare il confine da est a ovest:
- lungo il muro di Berlino: ca. 230
- lungo il confine tra le due Germanie: ca. 650
Persone ferite nel tentativo di attraversare il confine (a Berlino e lungo il confine tra le due Germanie): ca. 850
Persone arrestate nel tentativo di attraversare il confine: numero imprecisabile, sicuramente molte migliaia
Soldati dell'est uccisi in scontri di fuoco con persone fuggite, soldati americani o polizia dell'ovest: 27
Curosita': nel novembre del 1989 Frederik Ramm aveva 17 anni, viveva a Francoforte e frequentava la scuola superiore. Il 9 novembre, quando cadde il muro, era un giovedì. Il giorno dopo Frederic prende l'aereo e va a Berlino, la sua città natale, per trascorre lì il fine settimana e per vivere l'emozione di quei giorni. Ritorna solo lunedì sera, perdendo così a scuola un compito di storia. Ma quale insegnante di storia non accetterebbe la sua scusa?


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