venerdì 27 novembre 2009

Attenti al fluoro

“Sono spaventato dalla prospettiva di utilizzo dell’acqua come veicolo di farmaci. I fluoruri sono corrosivi veleni che produrranno seri effetti a lungo termine. Ogni tentativo di utilizzare l’acqua a questo scopo è deplorevole.” - Dr. Charles Gordon Heyd, ex Presidente della American Medical Association. [1] Asserzioni forti come questa sono solo un esempio di quanto numerosi ed autorevoli ricercatori, odontoiatri, associazioni mediche, sostengono da tempo contro la controversa pratica della fluorizzazione delle acque ad uso domestico. Il fluoro è un alogeno (come il cloro), ed è il più elettronegativo degli elementi, reagisce perciò facilmente con la maggior parte di essi; è un gas biatomico tossico, corrosivo e di odore penetrante. Si trova in natura nei minerali fluorite, criolite e apatite; inoltre, sotto forma di fluoruri, si trova nelle acque, negli organismi vegetali, e nello scheletro e nei denti degli animali [2]. E’ alla base di gas nervini come il Soman ed il Sarin. Dal 1945, quando venne sperimentata l’addizione di fluoro nelle acque potabili di Newburgh (stato di New York) [3], si è progressivamente diffusa questa pratica il cui scopo dichiarato è quello di prevenzione delle carie nella popolazione. Oggi è praticata in numerosi Paesi, tra cui USA, Australia ed alcune zone in Gran Bretagna. E’ proibita in Belgio, Danimarca, Olanda e Francia, in Spagna e Germania ogni decisione è rimessa alle autorità locali, in Italia non esiste una legge specifica a riguardo. [4] Queste poche informazioni già permettono di capire quanto si tratti di una questione complessa, e interessante a quanto pare. Cerchiamo di capire meglio. Il beneficio della fluoroprofilassi, ossia dell’uso di dentifrici contenenti fluoruri (tipicamente fluoruro di sodio, monofluorofosfato di sodio o fluoruro stannoso) o nel caso dei bambini nell’assunzione di fluoro via tavolette o gocce, consistono essenzialmente nella formazione di uno smalto più resistente agli attacchi acidi demineralizzanti. Ma la distinzione tra uso locale, come nel caso dei dentifrici (purché non ingeriti!), ed uso sistemico, come nel caso delle tavolette o dell’acqua “fluorizzata” non è banale. L’assorbimento complessivo è infatti ben diverso nei due casi. Perché un eccessivo assorbimento di fluoro è tanto dannoso da spingere Belgio ed India a bandire non solo la fluorizzazione delle acque, ma anche chewing-gum , compresse e gocce? Perché esso provoca fluorosi, che si manifesta con denti screziati, decolorati, macchiati fino a significative erosioni dello smalto stesso (vedi http://www.dentrolanotizia.com/n/n38.php)

Fonti:
[1] – da www.nofluoride.com
[2] – da http://web.romascuola.net/itaer/vaula/chimica/fluoro.htm
[3] – da http://www.nofluoride.com/a_bomb_%26teeth.htm
[4] – da Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee (1999/C 370/173)
[5] – The Natick Report. Findings, Conclusion, and Recommendations of the Natick Fluoridation Study Committee, 27 September, 1997
[6] - The significance of age-dependent fluoride accumulation in bone in relation to daily intake of fluoride, P. Wix and S.M. Mohamedally, London, England. From Polytechnic of the South Bank, Dept. of Biology and Food Science, 103 Borough Road, London SEI OAA. Presented at the Tenth Conference of the I.S.F.R. in Oxford, England, Sept. 16 - 19, 1979.
[7] – da www.nofluoride.com
[8] – ibidem
[9] - Marier JR. (1977). Some current aspects of environmental fluoride. Sci Total Environ 8(3):253-65.
[10] – The "Fuzzy Math" of Fluoride Promotion, Paul Connett, PhD, co-fondatore de Fluoride Action Network e professore di Chimica, St. Lawrence University, Canton, NY.
[11] – da http://www.fluoride.org.uk/infodocs/f10.html

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