Identificate grazie al telescopio spaziale Hubble da un gruppo di astronomi statunitensi e giapponesi. La loro età è di poco meno di 13 miliardi di anni
Da oggi l'universo ha qualche segreto in meno: un gruppo di astronomi statunitensi e giapponesi ha individuato 22 galassie grazie al telescopio spaziale Hubble. L'importante scoperta è stata pubblicata nel numero di dicembre dell’Astrophysical Journal. Questi oggetti misteriosi sono i più antichi finora scoperti: sono nati 787 milioni di anni dopo il Big Bang, quando l’universo era molto giovane, e hanno quindi poco meno di 13 miliardi di anni. La caratteristica è che risultano invisibili per il fatto che la radiazione luminosa che emettono non riesce ad essere filtrata a nessuna lunghezza d’onda ed e’ quindi impossibile da percepire. E’ la prima volta che viene calcolata l’età di galassie così antiche e i ricercatori, coordinati da Masami Ouchi dell’osservatorio Carnegie, sono riusciti a farlo seguendo le tracce dell’idrogeno prodotto al momento del Big Bang. L’idrogeno è infatti il testimone più diretto dell’origine dell’universo. Si è formato infatti circa 400.000 anni dopo il Big Bang, quando la temperatura ha cominciato a raffreddarsi ed elettroni e protoni si sono combinati dando origine a questo elemento. Circa un miliardo di anni dopo il Big Bang l’idrogeno ha cominciato a formare le stelle nelle prime galassie. La Wide-Field Camera 3 del telescopio Hubble e il telescopio giapponese Subaru hanno permesso ai ricercatori di esplorare una vastissima area dell’universo giovane (100 volte più vasta di quelle osservate finora) utilizzando filtri di tipo diverso, fino a trovare la lunghezza d’onda esatta per riuscire a vedere la radiazione debolissima, tanto da essere invisibile con altri strumenti, emessa dalle stelle più antiche.
Da oggi l'universo ha qualche segreto in meno: un gruppo di astronomi statunitensi e giapponesi ha individuato 22 galassie grazie al telescopio spaziale Hubble. L'importante scoperta è stata pubblicata nel numero di dicembre dell’Astrophysical Journal. Questi oggetti misteriosi sono i più antichi finora scoperti: sono nati 787 milioni di anni dopo il Big Bang, quando l’universo era molto giovane, e hanno quindi poco meno di 13 miliardi di anni. La caratteristica è che risultano invisibili per il fatto che la radiazione luminosa che emettono non riesce ad essere filtrata a nessuna lunghezza d’onda ed e’ quindi impossibile da percepire. E’ la prima volta che viene calcolata l’età di galassie così antiche e i ricercatori, coordinati da Masami Ouchi dell’osservatorio Carnegie, sono riusciti a farlo seguendo le tracce dell’idrogeno prodotto al momento del Big Bang. L’idrogeno è infatti il testimone più diretto dell’origine dell’universo. Si è formato infatti circa 400.000 anni dopo il Big Bang, quando la temperatura ha cominciato a raffreddarsi ed elettroni e protoni si sono combinati dando origine a questo elemento. Circa un miliardo di anni dopo il Big Bang l’idrogeno ha cominciato a formare le stelle nelle prime galassie. La Wide-Field Camera 3 del telescopio Hubble e il telescopio giapponese Subaru hanno permesso ai ricercatori di esplorare una vastissima area dell’universo giovane (100 volte più vasta di quelle osservate finora) utilizzando filtri di tipo diverso, fino a trovare la lunghezza d’onda esatta per riuscire a vedere la radiazione debolissima, tanto da essere invisibile con altri strumenti, emessa dalle stelle più antiche.
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