E' la Nuova Zelanda il Paese meno corrotto del mondo. A decretarlo è Transparency International, che ha stilato una classifica di 180 Paesi che vede l'Italia al 63esimo posto, dietro a Botswana, Namibia e Malaysia. L'associazione ha dato a ciascun Paese un voto da zero a 10, basandosi complessivamente su 13 indagini indipendenti. Più alto è il punteggio, meno corrotto il Paese. Il paese dei Kiwi, con 9,4, ha superato la numero uno dell'anno scorso, la Danimarca, quest'anno al secondo posto con 9,3 davanti a Singapore e Svezia (entrambe a 9,2) e la Svizzera (9). L'Italia, con 4,3, si è piazzata 63esima, appena dietro a Cuba e Turchia e a parimerito con l'Arabia Saudita. I Paesi in fondo alla lista sono quelli instabili o toccati da conflitti che hanno minato il settore pubblico e l'infrastruttura governativa. I più corrotti sono risultati la Somalia (1,1), l'Afghanistan (1,3), il Myanmar (1,4) e il Sudan (1,5), quest'ultimo con lo stesso punteggio dell'Iraq. "Per arginare la corruzione servono un parlamento vigile, una magistratura incisiva, agenzie anti-corruzione e di revisione dei conti indipendenti e ben finanziate, una puntuale applicazione della legge, trasparenza nell'assegnazione delle risorse pubbliche e nelle entrate, spazio per i media indipendenti e una società civile attenta", ha commentato Huguette Labelle, presidente di Transparency International. Nella top 10 delle meno corrotte vi sono Finlandia, Olanda, Australia, Canada, Islanda e Norvegia. La Gran Bretagna si è piazzata 17esima e gli Usa 19esimi. I Paesi con un punteggio inferiore a 5 sono più di 130
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