venerdì 30 ottobre 2009

Cristoforo Colombo, questo sconosciuto


L’investigatrice dell’Università di Georgetown (USA), Estelle Irizarry, assicura che la lingua materna del navigante Cristoforo Colombo era il catalano e che colui che ha scoperto il Nuovo Mondo era d’origine aragonese e non genovese, come sostiene l’ipotesi comunemente accettata. "Non si esprimeva correttamente in nessuna lingua scritta. Il suo spagnolo era notoriamente incorretto, ma nello stesso tempo era efficiente, poetico ed eloquente", ha segnalato la Irizarry in una dichiarazione a un quotidiano britannico. L’investigatrice ha studiato i documenti ufficiali e le carte manoscritte dall’ammiraglio ed ha raccolto il frutto di queste investigazioni nel libro “The DNA of the writings of Columbus” (il DNA degli scritti di Colombo). La Irizarry, professoressa di linguistica della prestigiosa università, assicura che Colombo era un catalano parlante del Regno di Aragona. Questo studio entra a forza nel dibattito, tuttavia aperto, sulle origini dell’uomo i cui viaggi, nel XV secolo cambiarono per sempre l’ordine mondiale. Mentre la teoria comunemente accettata assicura che Colombo era figlio d’una famiglia di commercianti genovesi, c’è chi assicura che in realtà era catalano, delle Baleari, portoghese e anche francese... Un altro dei dibattiti aperti è quello che gira attorno alla destinazione dei veri resti mortali del grande navigante: Siviglia, Santo Domingo, Venezuela e Pavia si sono disputate l’onore di possedere la tomba del Grande Ammiraglio del Mare-Oceano. Uno studio genetico realizzato in Spagna nel 2004 dal forense José Antonio Lorente concludeva che i resti di Colombo conservati nella Cattedrale di Siviglia condividono il patrimonio genetico di quello di suo fratello minore, Diego, e di quello di suo figlio Hernando

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