mercoledì 7 ottobre 2009

Scusi, vuol ballare con me?


Questo articolo e' dedicato alla mia amica Stefania, bravissima ballerina di tango

Il tango diventa patrimonio dell'umanità
Promuove il dialogo e la diversità ed è un bene dell'umanità perché «personifica sia la diversità culturale sia il dialogo, rappresenta l'essenza di una comunità e pertanto merita di essere salvaguardato».
Il tango nacque all'inizio del 900, dall'incontro fra la cultura creola e le migliaia di immigrati che dall'Europa venivano a vivere e lavorare nei sobborghi di Buenos Aires e altre città. Era una valvola di sfogo. E grazie al lavoro di musicisti come Ignacio Varchausky, che lavorano per rivitalizzare l'ingente patrimonio culturale tramite la digitalizzazione dei vecchi vinili, ha conquistato il mondo. Anche perché come ha scritto il maestro tanghero Horacio Ferrer , il tango «è anzitutto un modo di vivere, di sentire e di muoversi».
Dall'Argentina e dall'Uruguay, la musica di Carlos Gardel e Astor Piazzola è stata esportata in tutto il mondo, grazie anche alla sua fusione con l'elettronica e rock suonata da gruppi come Gotan Project o Bajofondo tango club. Ogni anno partecipano al Festival di Buenos Aires più 200 mila persone, 400 coppie di ballerini provenienti da tutto il mondo competono per aggiudicarsi il 'mundial' nella capitale argentina.
E nasce anche un turismo ad hoc, dedicato proprio al tango: fioriscono gli alberghi tematici e il giro d'affari legato al ritmo rioplatense diventa sempre più importante. Anche se c'è chi denuncia una certa superficialità nella moda del tango. «All'estero - spiega la cantante Susana Rinaldi - sempre più persone ballano il ritmo di una musica della quale non capiscono le parole».

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